«Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle imprese balneari italiane sollecitano il governo a risolvere immediatamente la questione dei cosiddetti pertinenziali, e cioè delle imprese balneari che hanno realizzato strutture di difficile rimozione e che da oltre dieci anni sono sottoposte al pagamento di canoni ingiusti e insostenibili». Lo affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione (presidente Sib-Confcommercio), Maurizio Rustignoli (presidente Fiba-Confesercenti), Giorgio Mussoni (presidente Oasi-Confartigianato) e Sabina Cardinali (portavoce Cna Balneatori).
«Nelle more di una non più rinviabile riforma della parte economica e fiscale delle concessioni demaniali marittime – proseguono le quattro sigle – è necessario adottare un provvedimento cautelare di sospensione dei pagamenti e delle decadenze dei titoli concessori dei concessionari pertinenziali, che non riescono più a far fronte a canoni tanto alti, attraverso un decreto legge urgente. L’iniziativa del governo e del parlamento, in sede di conversione del decreto legge “Semplificazione”, aveva ingenerato una speranza poi andata delusa».
«È francamente intollerabile che diverse centinaia di famiglie di balneari a causa di una normativa da tutti oramai riconosciuta sbagliata e ingiusta subiscano una vera e propria vessazione da parte dello Stato con perdita, non solo delle loro aziende e del loro lavoro, ma financo di tutti i loro averi», conclude la nota. «Confidiamo non si voglia perdere un’altra occasione per dare una positiva risposta alle attese di questa importante componente del comparto balneare italiano».
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