Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Lecce che si era rifiutato di estendere le concessioni balneari al 2033. Con undici distinte sentenze, i giudici di Palazzo Spada hanno accolto i ricorsi dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Salvemini contro le pronunce del Tar
(11/05/2022, ore 12.25) – La Corte di giustizia europea tornerà a esprimersi sull’annosa vicenda delle concessioni balneari italiane. Questa mattina, infatti, il Tar di Lecce ha rinviato alla Corte Ue la decisione in merito al ricorso presentato da alcuni operatori balneari contro l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che si era opposta
Interessante sentenza emessa dalla Corte di cassazione a sezioni unite, che offre importanti spunti in punto di giurisdizione sulla definizione agevolata dei contenziosi relativi ai canoni balneari pertinenziali. Secondo la Cassazione, la giurisdizione sull’articolo 100 del decreto 104/2020 spetta al giudice ordinario e i procedimenti connessi relativi alla decadenza del
«La sentenza del Consiglio di Stato l’abbiamo voluta. Dal 2009 l’Europa ci stava dicendo di metterci in linea con la direttiva Bolkestein, ma il legislatore italiano non ha voluto affrontare il problema e ha saputo solo rinviarlo a suon di proroghe illegittime». Lo ha detto l’avvocato Bartolo Ravenna, in rappresentanza del Coordinamento concessionari
Con svariate ordinanze depositate ieri, la V sezione del Consiglio di Stato (presidente Severini, relatore Perotti) ha respinto le richieste di sospensione proposte dal Comune di Lecce contro le sentenze del Tar Lecce firmate dal giudice Antonio Pasca in materia di estensione delle concessioni demaniali marittime, confermando la piena efficacia delle statuizioni del
L’estensione delle concessioni balneari al 2033 va applicata perché rappresenta un adeguato ammortamento degli investimenti effettuati dallo stabilimento balneare. È la tesi dell’ultimo ricorso accolto dal Tar Puglia nel dare per l’ennesima volta torto al Comune di Lecce, che non ha applicato l’estensione delle concessioni balneari al 2033
«Con il “decreto agosto”, il consiglio dei ministri ha posto fine a un’ingiustizia lunga 13 anni in danno di 300 aziende italiane che hanno avuto la colpa di gestire in concessione beni in muratura realizzati sul demanio e incamerati dallo Stato e che, solo per questo, si sono visti aumentare i canoni di concessione sino […]
L’avvocato Bartolo Ravenna (nella foto) ha rassegnato le sue dimissioni da portavoce nazionale del Coordinamento concessionari pertinenziali italiani. «Le dimissioni sono motivate da impegni di lavoro ed erano già state concordate nel momento che decise di prendere in mano il timone, a prescindere dal risultato del decreto rilancio», informa una nota del
L’emendamento che abrogava i valori Omi sembrava di sicura approvazione, invece all’ultimo è arrivata la disfatta: i concessionari pertinenziali si trovano sempre più vicini al fallimento a causa di un’ingiusta legge dello Stato, dopo tredici anni di infruttuosi tentativi per risolvere la situazione. La norma inserita nel “decreto rilancio”
«Sono al vaglio della V commissione bilancio della Camera alcuni emendamenti all’articolo 182 del “decreto rilancio” volti a risolvere l’annosa problematica dei concessionari demaniali pertinenziali italiani». Lo annuncia in una nota Bartolo Ravenna, portavoce del Coordinamento concessionari pertinenziali. Gli emendamenti segnalati sono firmati dai deputati