Il governo ha mantenuto la promessa: il “decreto agosto”, dedicato al sostegno economico per i settori più colpiti dalla crisi post-covid come il turismo e la cultura, contiene una norma per salvare i concessionari demaniali pertinenziali. È quanto emerge dalle bozze del provvedimento, approvato venerdì sera dal consiglio dei ministri.
Nei giorni scorsi il ministro dell’economia Roberto Gualtieri aveva ufficializzato l’intenzione del governo di inserire un articolo dedicato alla risoluzione dei contenziosi legati ai valori Omi (l’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle entrate) per il calcolo dei canoni, e il testo si trova effettivamente all’interno del decreto appena licenziato. Non si tratta, come erroneamente riportato dai media generalisti, di una generica sanatoria che favorisce tutti gli stabilimenti balneari, bensì di un provvedimento mirato per salvare circa trecento imprese dal fallimento, andando a risolvere il passato, il presente e il futuro di un’ingiustizia lunga e complessa, che si protrae dalla legge finanziaria del 2007.
I contenuti del provvedimento
La prima stesura del testo, che Mondo Balneare ha potuto esaminare, stabilisce che «al fine di ridurre il contenzioso relativo alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e derivante dall’applicazione dei criteri per il calcolo dei canoni ai sensi dell’articolo 03, comma 1, lettera b), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494», sarà possibile saldare i propri debiti versando solo il 30% dell’importo dovuto in un’unica soluzione oppure pagando il 60% spalmato in sei anni. Inoltre tutti i procedimenti amministrativi pendenti alla data di entrata in vigore del provvedimento verranno sospesi fino al 15 dicembre 2020.
Ma il provvedimento si spinge anche oltre, dichiarando che «sono inefficaci i relativi provvedimenti già adottati oggetto di contenzioso, inerenti al pagamento dei canoni, compresi i procedimenti e i provvedimenti di riscossione coattiva, nonché di sospensione, revoca o decadenza della concessione per mancato versamento del canone». La domanda per accedere alla definizione della sanatoria dovrà essere presentata entro il 15 dicembre 2020, mentre «entro il 30 settembre 2021 va versato l’intero importo dovuto, se in un’unica soluzione, o la prima rata, se rateizzato». Come compensazione economica, i canoni minimi – che attualmente ammontano a 362,90 euro – saranno aumentati a 2500 euro all’anno: ciò significa che tutti i concessionari che pagano meno di 2500 euro subiranno l’aumento. Infine, il calcolo dei canoni basato sui valori Omi sarà definitivamente abrogato, in modo da eliminare una volta per tutte le cifre sproporzionate che hanno già determinato il fallimento di decine di aziende.
Chi sono i concessionari pertinenziali
I concessionari pertinenziali sono circa trecento imprese vittime dei valori Omi introdotti dalla legge 296/2006, che ha comportato degli ingenti aumenti sui canoni per centinaia di migliaia di euro, insostenibili per delle piccole imprese familiari. Vari governi hanno più volte riconosciuto l’ingiustizia della norma, ma nessuno finora è mai riuscito a risolvere il problema che ha già fatto fallire decine di aziende. Nel recente “decreto rilancio” era stato approvato all’unanimità un emendamento che avrebbe abrogato i valori Omi e risolto i contenziosi in essere, ma il testo è stato stralciato all’ultimo minuto. Ora, invece, è stato direttamente il governo a inserire una norma molto simile nella stesura del “decreto agosto”: un segno di forza che fa ben sperare la categoria sul buon esito del voto.
I commenti
Soddisfazione per l’inserimento della norma è stata espressa dal presidente dell’associazione di categoria Sib-Confcommercio Antonio Capacchione, che però sottolinea anche la necessità di ulteriori soluzioni per i balneari non pertinenziali: «Per gli imprenditori balneari, il “decreto agosto” si limita solo a recuperare la norma salva-pertinenziali che era stata improvvisamente e incautamente stralciata dal precedente “decreto rilancio”», commenta Capacchione. «Per cui, finalmente vengono eliminati i valori Omi e per le circa 300 famiglie dei pertinenziali si riapre la possibilità di una definizione agevolata del contenzioso. Si tratta di una notizia certamente positiva, ancorché permangono alcune criticità a suo tempo già evidenziate come la disparità di trattamento fra i pertinenziali balneari e quelli della nautica. Inoltre, non possiamo non rilevare e sottolineare che questo decreto non contiene alcun intervento per l’eliminazione, la riduzione o il rinvio del pagamento dei canoni demaniali, né modifica il trattamento fiscale ingiusto e penalizzante per le 30.000 imprese balneari (dall’aliquota Iva al 22% invece che al 10% come per tutte le altre aziende turistiche, al pagamento della Tari per l’intero anno e non per il periodo di effettivo esercizio dell’attività). Ci adopereremo affinché, in sede di conversione, il parlamento effettui le opportune correzioni per una doverosa riduzione della pressione fiscale, a iniziare dall’esonero dal pagamento dei canoni per l’anno in corso».
Anche Federbalneari, con il presidente Marco Maurelli, commenta positivamente la notizia: «Siamo felici per la presa d’atto della questione dei pertinenziali. Ora chiediamo che si consideri anche chi ha pagato il canone e contestato iniquità negli anni a causa dell’Omi, che nulla ha a che vedere con i canoni e che, in questi anni, ha prodotto solo incertezze e disequilibrio. Siamo molto soddisfatti, inoltre, per l’accoglimento della nostra proposta di incremento del canone minimo da 350,00 euro a 2.500,00 euro. Confidiamo, quindi, che si proceda subito alla riforma dei canoni concessori per conferire certezze alle imprese balneari e gettito garantito per lo Stato».
Dalla politica, una nota di apprezzamento per la norma è arrivata da Forza Italia. Questo il commento della deputata Deborah Bergamini e del senatore Maurizio Gasparri: «Accogliamo con soddisfazione la norma salva-pertinenziali introdotta nel “decreto agosto”, che riapre i termini per risolvere il contenzioso sull’applicazione dei valori Omi, prevedendo si possa versare il 30% dell’importo dovuto in un’unica soluzione o il 60% a rate, per un massimo di sei anni. Si tratta di una misura di assoluto buon senso a sostegno delle imprese del settore colpite anch’esse drammaticamente dalla crisi causata dal Covid e con conseguenti problemi di liquidità. Forza Italia aveva affrontato la questione dei pertinenziali in diversi provvedimenti, ma dopo l’approvazione di un nostro più ampio emendamento la maggioranza aveva ingiustamente stralciato questa specifica misura. Vigileremo affinché alle parole seguano i fatti e perché, almeno su questa vicenda, non si facciano passi indietro. Tuttavia, al netto della norma sopra citata, ben poco è stato fatto per l’intero comparto delle concessioni, a partire proprio dal tema dei canoni e dal trattamento fiscale per le imprese balneari. Alla luce dei molti nodi ancora irrisolti si rende sempre più necessaria una legge di riordino complessiva da concertare auspicabilmente con tutte le forze politiche, vista l’importanza del settore».
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