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Balneari, Pasca: “Legge 118/2022 è in contrasto con diritto Ue”

Le considerazioni del presidente del Tar Lecce dopo la sentenza della Corte europea. Capacchione (Sib): "Parole chiare che devono indirizzare il governo"

«Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea, ciò che è in contrasto con la direttiva Bolkestein non è il decreto milleproroghe, bensì sono la legge del governo Draghi n. 118/2022 e le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, perché non prevedono la valutazione della scarsità della risorsa». Lo ha affermato il giudice Antonio Pasca, presidente del Tar di Lecce, nel corso di una puntata della trasmissione televisiva locale salentina “Controvento”, dedicata alla vicenda delle concessioni balneari. Il decreto milleproroghe ha allungato di un anno, fino al 31 dicembre 2024, la validità dei titoli in essere, ma ha ricevuto le riserve del presidente della Repubblica e la bocciatura del Consiglio di Stato. Tuttavia, secondo Pasca, dopo la pronuncia della Corte Ue dello scorso 20 aprile, a essere in contrasto con la direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione delle concessioni ci sarebbero anche la pronuncia di Palazzo Spada che a novembre 2021 aveva annullato l’ultima proroga delle concessioni al 2033 e imposto le gare entro il 2023, oltre alla legge 118/2022 che ha recepito tale sentenza.

Commenta a tale proposito Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari: «La trasmissione “Controvento” è stata un’occasione per un’analisi e un commento qualificati sulla sentenza da parte proprio del presidente di quel Tar che, nella causa che riguardante il Comune di Ginosa, ha chiesto alla Corte europea chiarimenti e quindi l’interpretazione autentica della Bolkestein. È bene sottolineare che, a seguito della sentenza della Corte Ue, il Tar di Lecce dovrà pronunciarsi per decidere la causa. Ecco perché reputiamo opportuno, per renderlo ancor più comprensibile, invitare all’ascolto dell’intervento principale del giudice Pasca e le sue conclusioni in cui, con solide argomentazioni, chiarisce la situazione giuridica a seguito della recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea».

Prosegue Capacchione: «Le conclusioni del presidente del Tar di Lecce sono chiare, e il suo è un importante e autorevole contributo che aiuta a comprendere quanto deciso, e soprattutto il governo a fare ciò che da mesi con insistenza chiediamo: procedere con speditezza e senza indugio a emanare una nuova legge che abroghi o almeno modifichi la “legge Draghi” e metta in sicurezza il settore. A tal proposito è opportuno individuare il ministro delegato a questo importante dossier e convocare il tavolo interministeriale previsto dal milleproroghe per decidere i criteri della cosiddetta “mappatura della risorsa”».

«Nelle prossime ore incalzeremo il governo e la sua maggioranza parlamentare per passare dalle parole ai fatti. Diversamente, le prime sono prive di alcun valore», conclude il presidente del Sib.

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