La riforma delle concessioni balneari non fa parte degli impegni assunti dall’Italia per ricevere i fondi Pnrr dall’Europa. Lo ha affermato la portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts, smentendo così una fake news ripetuta troppo spesso dalla politica e dai media generalisti. Nel trattare il tema delle concessioni balneari, i giornalisti e i parlamentari di alcuni schieramenti hanno frequentemente affermato che la messa a gara delle concessioni sarebbe un impegno preso dal governo precedente tra le condizioni per ricevere i 25 miliardi stanziati dall’Ue; ma in realtà si è sempre trattato di una falsità. Per verificarlo bastava leggere il documento ufficiale del Pnrr sul sito del governo italiano, che non fa mai menzione delle concessioni demaniali marittime. Eppure, questa storiella è stata raccontata ripetutamente da giornali e televisioni – spesso in articoli e trasmissioni ostili ai balneari, piene di ricostruzioni faziose e prive di contraddittorio – fino a diventare una convinzione ormai radicata nell’opinione pubblica. Non solo: ancora più grave è che le gare delle concessioni balneari siano state inserite dall’ex premier Mario Draghi all’interno della legge sulla concorrenza, che disciplinava molte materie legate al Pnrr tra cui le concessioni idroelettriche, la distribuzione del gas, la sanità privata e la gestione dei rifiuti. Ma tra queste non c’entravano e non dovevano c’entrare affatto le spiagge, che appunto non sono mai state un obiettivo del Pnrr.
Le smentite lanciate nei mesi scorsi dalle associazioni di categoria non sono purtroppo riuscite a fermare la diffusione di questa fake news, ma ora finalmente è arrivata una dichiarazione ufficiale da parte della portavoce della Commissione europea. Le parole di Nuyts, riferite da alcune autorevoli agenzie di stampa, sono state pronunciate intervenendo sull’ipotesi di proroga delle concessioni balneari di cui si sta discutendo in questi giorni in Senato. «Stiamo seguendo molto da vicino le recenti discussioni in Italia sulla riforma della legge sulla concorrenza adottata lo scorso anno e anche quale potrebbe essere l’impatto per le concessioni balneari», ha detto Nuyts, aggiungendo che «le concessioni balneari non fanno parte formalmente degli obiettivi del Pnrr».
I commenti
Le parole della portavoce della Commissione Ue sono state accolte positivamente dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, tra i principali firmatari dell’emendamento al milleproroghe per spostare di un anno la scadenza delle concessioni balneari: «Leggo con piacere sulle agenzie che le concessioni balneari non sono formalmente incorporate nelle pietre miliari e negli obiettivi del Pnrr. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts rispondendo a una domanda sulle concessioni balneari in Italia. Questa ulteriore affermazione dimostra quanto sia percorribile la strada di una proroga per chiarire lo stato delle cose, anche alla luce di una sentenza del Consiglio di Stato piena di errori e della discutibile applicazione della direttiva Bolkestein. Pertanto riteniamo che Forza Italia faccia bene, come altri gruppi parlamentari, a introdurre, tra gli emendamenti segnalati, il proprio emendamento per una proroga che consenta al governo e a tutte le sue componenti di confrontarsi con le associazioni di categoria prima di prendere qualsiasi ulteriore decisione. Il monitoraggio è ancora in corso, non è stato completato ed è fondamentale per verificare se siamo di fronte a una risorsa scarsa oppure no, come noi pensiamo che sia. L’impegno di Forza Italia quindi prosegue nel confronto con il centrodestra al quale abbiamo anticipatamente sottoposto le nostre proposte. Le parole della Nuyts ci danno ulteriore ragione».
Da parte delle associazioni di categoria, soddisfazione è stata espressa da Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari-Confindustria: «Le dichiarazioni della portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts, che finalmente chiarisce che le concessioni balneari non fanno parte degli obiettivi per ottenere le risorse del Pnrr, rendono finalmente giustizia alla battaglia contro le menzogne a cui Assobalneari italia si è opposta con fermezza da quando queste hanno incominciato a circolare durante il governo Draghi. Menzogne abilmente costruite per rafforzare tutte le altre che costituiscono il teorema per mandare all’asta le concessioni turistiche di beni demaniali in base a una direttiva, la Bolkestein, che riguarda invece i servizi. Utilizzare le menzogne per arrivare a un obiettivo lo definisco un atteggiamento criminale, visto che qui ci sono in ballo il lavoro e la dignità di persone e famiglie. Ritengo che i politici eletti dal popolo e i componenti delle istituzioni abbiano il dovere di documentarsi prima di parlare e agire, e soprattutto non raccontare balle rendendosi colpevoli di “falsa testimonianza”, visto il ruolo che ricoprono. E lo stesso dovrebbero fare anche alcuni giornalisti, che al posto di dare una corretta informazione diffondono tesi farlocche basate sul nulla, con l’obiettivo preciso di mettere in cattiva luce davanti all’opinione pubblica coloro che sono oggetto delle loro “attenzioni”, partecipando così a un disegno bene architettato. Grandissima è la nostra soddisfazione nell’apprendere questa notizia, che ci dà un’ulteriore forza per opporsi a una clamorosa ingiustizia ai danni di migliaia di imprese italiane. Non siamo contro alla direttiva Bolkestein, che ha lo scopo di favorire la coesione sociale e l’aumento equilibrato e diffuso del benessere nell’eurozona, ma chiediamo la sua corretta applicazione oggi invece distorta da coloro che vogliono impossessarsi delle coste italiane».
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