«Se c’è qualcuno che sta pensando di rispolverare il disegno di legge Arlotti-Pizzolante che prevedeva le gare delle concessioni balneari, sappia che faremo le barricate per impedirne l’approvazione». Lo ha dichiarato il presidente di Assobalneari Italia – Federturismo Confindustria Fabrizio Licordari (nella foto) nel corso del recente incontro tra le associazioni di categoria e alcuni alti funzionari ministeriali, convocato dal Mibact per confrontarsi sulla risposta che il governo deve dare entro il prossimo 2 febbraio alla lettera di messa in mora inviata lo scorso 3 dicembre dalla Commissione europea per contestare la presunta incompatibilità dell’estensione di 15 anni delle concessioni balneari con il diritto europeo. «Come abbiamo già fatto quando il ddl Arlotti-Pizzolante era in discussione in parlamento – ha detto Licordari – attiveremo tutti gli imprenditori balneari attraverso i social, per lottare contro chi vuole mettere le nostre imprese all’asta».
Oltre a inviare la risposta a Bruxelles, il nuovo esecutivo dovrà infatti anche completare la riforma delle concessioni demaniali marittime, ed è su questo tema che si è concentrato l’intervento di Licordari. Le indiscrezioni che arrivano da Roma, infatti, darebbero in lavorazione una bozza di provvedimento molto simile a quella che durante il governo Gentiloni fu approvata alla Camera, ma che non fece in tempo ad arrivare in Senato a causa del termine della legislatura. «La politica non può cancellare trentamila imprese fra stabilimenti balneari, porti turistici, campeggi e alberghi sul demanio; anzi deve difenderle da chi sta male interpretando il diritto europeo, applicando la direttiva Bolkestein in modo sbagliato», ha tuonato Licordari. «Noi siamo per il rispetto della legge e contro le sue letture distorte: per questo chiediamo l’esclusione delle spiagge dalla direttiva Bolkestein, in quanto sono concessioni di beni e non di servizi».
Proprio questo è l’argomento cardine su cui si concentra il parere tecnico-legale elaborato dallo Studio Zunarelli e consegnato martedì scorso nelle mani dei funzionari ministeriali: «Abbiamo fatto un grande investimento per mettere a disposizione questo documento – ha sottolineato Licordari – e ci auguriamo che venga recepito. Le istanze dei balneari sono sempre le stesse da oltre dieci anni, ma purtroppo non abbiamo mai trovato nessun governo pronto ad accoglierle. E così ci troviamo con la minaccia delle evidenze pubbliche sul collo, mentre i colleghi altri paesi europei come Spagna e Portogallo hanno avuto trattamenti ben diversi».
In merito all’estensione al 2033 contestata dalla Commissione Ue, Licordari ha aggiunto che «la legge 145/2018 è già passata ai raggi X dell’Europa e nessuno ha avuto niente da ridire. Contestarla dopo due anni dall’approvazione è assurdo, e mi auguro che questa anomalia venga messa bene in evidenza nella risposta che il governo dovrà inviare».
Le argomentazioni riassunte da Licordari sono contenute nel parere tecnico-legale di 26 pagine elaborato dallo Studio Zunarelli, che Mondo Balneare ha pubblicato nei giorni scorsi. Oltre a evidenziare che le concessioni balneari rappresentano beni e non servizi, Zunarelli evidenzia altre tre tesi a sostegno dell’esclusione delle spiagge dalla Bolkestein: la non scarsità della risorsa, la mancanza di interesse transfrontaliero certo e il legittimo affidamento per i concessionari che hanno investito in base al precedente rinnovo automatico.
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