«La balneazione attrezzata italiana anche quest’anno ha dimostrato di essere un fattore di vantaggio competitivo del nostro paese nel mercato internazionale delle vacanze». Lo ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente alla Confcommercio, nel corso del convegno al Sun di Rimini che ha riunito oltre 500 imprenditori balneari provenienti da tutta Italia, dal titolo: “Concessioni demaniali: fare presto!”.
«Il nostro è un settore di successo costituito non da capitani d’industria dai forzieri ricolmi, bensì da migliaia di famiglie di onesti lavoratori che da troppo tempo vivono in una situazione di angoscia e incertezza per il proprio futuro», ha precisato Capacchione. «Costituiscono degli elementi positivi la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 20 aprile scorso, che ha sottolineato l’importanza della verifica della scarsità o meno della risorsa demanio marittimo quale presupposto per l’eventuale messa a gara delle concessioni vigenti; la relazione conclusiva del tavolo tecnico consultivo istituito presso la presidenza del consiglio dei ministri, che certifica l’esistenza e l’abbondanza di demanio per il sorgere di nuove aziende; e da ultimo, la richiesta della procura generale della Cassazione per l’accoglimento del nostro ricorso avverso le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Fatti positivi, ma non risolutivi della questione».
Ha concluso il presidente del Sib: «Spetta al governo e al parlamento modificare la normativa vigente contenuta nella legge sulla concorrenza del 2022, superata proprio da quanto avvenuto in sede giudiziaria e amministrativa quest’anno. È urgente, poi, affrontare la questione di quanto costa la concessione fra canoni, Iva, Tari e Imu. In particolare i canoni devono essere rivisti, perché c’è chi paga poco e chi troppo. E soprattutto, bisogna assicurare ai Comuni le risorse per rendere fruibili le spiagge libere che attualmente non lo sono e renderle attrezzate almeno con i servizi minimi».
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