La procura generale della Cassazione ha chiesto alla suprema corte di Cassazione l’accoglimento del ricorso proposto dal Sib-Confcommercio contro le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che a novembre 2021 hanno annullato la proroga delle concessioni balneari al 2033 e imposto le gare entro il 31 dicembre 2023. A darne notizia è lo stesso Sib-Confcommercio, affermando che «sul “fronte giudiziario” della questione balneare, è indubbiamente una notizia positiva».
Il Sindacato italiano balneari di Confcommercio aveva deciso a marzo 2022 di opporsi alle eclatanti sentenze di Palazzo Spada che hanno disapplicato la proroga delle concessioni balneari al 2033, contenuta nella legge 145/2018, e fissato il termine di scadenza dei titoli vigenti al 31 dicembre 2023. «È stato detto e ripetuto: il Consiglio di Stato, con queste sentenze in un eccesso di giurisdizione, si è sostituito al legislatore, alla Corte costituzionale e persino alla Corte di giustizia dell’Unione europea», aveva spiegato il presidente del Sib Antonio Capacchione. «Era pertanto non solo opportuna, ma anche doverosa la loro impugnativa davanti all’organo giudiziario superiore, costituito dalla corte di Cassazione a sezioni unite. Lo abbiamo fatto con il convinto patrocinio di autorevoli giuristi come la professoressa Maria Alessandra Sandulli e il professore Romano Vaccarella».
La sentenza definitiva della Cassazione sarà emessa il prossimo 24 ottobre, ma l’accoglimento del ricorso da parte della procura rappresenta già un primo risultato positivo. «Rafforzati dalla richiesta della procura generale, siamo in fiduciosa attesa della sentenza della suprema corte di Cassazione», afferma il presidente del Sib in una nota. «Continuiamo con tenacia e determinazione a difendere le buone ragioni dei balneari italiani, persino nelle aule giudiziarie, convinti che ciò è anche l’interesse del nostro paese».
Sulla notizia dell’accoglimento del ricorso, si è espresso con soddisfazione anche il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi: «Risulta che la procura generale della Cassazione abbia chiesto alla suprema corte di Cassazione l’accoglimento del ricorso presentato dal Sindacato italiano balneari contro le sentenze numero 17 e 18 del 9 novembre 2021 del Consiglio di Stato. Se questo fosse confermato, sarebbe senza dubbio una buona notizia, perché dimostrerebbe che anche nelle aule giudiziarie si stanno valutando seriamente i limiti imposti alla legislazione nazionale e prese di posizione spesso non suffragate dalla realtà di alcune pronunce. Nel rispetto dell’attento lavoro di tali organi giurisdizionali, continueremo a valutare gli esiti di tali percorsi che riguardano settori essenziali alla nostra economia».
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