Assobalneari-Confindustria

Spiagge, Licordari: “Le gare si possono evitare, ecco il testo che lo dimostra”

L'appello del presidente di Assobalneari-Confindustria: 'I politici leggano la ricerca dell'Università di Padova che dà ragione alle nostre posizioni'

Uno dei problemi che la categoria balneare ha sempre dovuto affrontare è quello dell’impreparazione della classe politica in materia di demanio marittimo, che ci porta, dopo dieci anni dalla direttiva europea “Bolkestein”, a non avere ancora una normativa stabile che permetta ai 30 mila imprenditori balneari italiani di investire con certezza.

Per questo, come presidente di Assobalneari-Confindustria vorrei portare all’attenzione uno studio giuridico di fondamentale importanza per il nostro settore. Si tratta del testo che Cristiana Benetazzo, ricercatrice all’Università di Padova, ha recentemente pubblicato sulla rivista Federalismi (clicca qui per leggerlo).

Tutti i politici che seguono la cosiddetta “questione balneare”, ma anche i tecnici, gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle associazioni di categoria, dovrebbero leggere questa ricerca di nemmeno 40 pagine che dà un enorme valore alla ragione delle nostre posizioni, fotografando la situazione normativa delle concessioni balneari italiane in maniera obiettiva, esauriente e attuale, partendo dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 14 luglio e comparando la nostra legislazione con quella di Spagna e Portogallo, riconoscendo un’enorme disparità di trattamento rispetto ai due paesi iberici che non hanno dato alla Bolkestein lo stesso peso che le abbiamo assegnato in Italia. Il testo della ricerca, tra l’altro, non tratta la materia come una mera questione giuridica, ma tiene conto anche dell’enorme valore economico che dipende dalla gestione del demanio marittimo.

Esorto chiunque si interessi alla questione balneare a leggere questa preziosa ricerca, che fornisce importanti spunti di riflessione al legislatore italiano a proposito di una possibile soluzione all’odierna incertezza normativa che tuteli gli attuali imprenditori balneari. Non è infatti ammissibile che i responsabili della riforma manifestino una notevole ignoranza in materia, come più volte abbiamo potuto nostro malgrado verificare nel corso di occasioni pubbliche e di tavoli tecnici, a meno che non ci siano altri propositi dietro che non collimano con gli interessi delle attuali imprese balneari.

L’importanza dello studio sta soprattutto nel fatto di essere stato prodotto in maniera indipendente da un prestigioso istituto universitario che non rappresenta interessi di parte, ma che ha solo voluto approfondire la questione in maniera pura e neutrale. E nel fare questo, ha dato autorevolezza alle tesi che come Assobalneari-Confindustria abbiamo sempre sostenuto: le evidenze pubbliche non sono inevitabili e il caso di Spagna e Portogallo, che hanno ottenuto lunghe proroghe per le loro concessioni balneari, dimostra che anche per l’Italia questo è possibile.

Diversi interlocutori istituzionali hanno sempre minimizzato queste argomentazioni, in evidente malafede, mentre oggi c’è un’autorevole ricerca – che tra l’altro cita anche alcuni contributi in materia che ho pubblicato su Mondo Balneare – a dimostrare la ragionevolezza delle posizioni di Assobalneari-Confindustria.

In definitiva, questo studio giuridico ci dà un’ulteriore possibilità di fare chiarezza sullo stato in cui si trovano le concessioni balneari italiane, fugando qualsiasi dubbio sull’inevitabilità delle evidenze pubbliche.

Ho contattato la dottoressa Benetazzo per esprimere il mio apprezzamento al suo lavoro, e la ricercatrice a sua volta si è dimostrata molto soddisfatta per il fatto che la sua ricerca sia uscita dal suo ristretto ambito di riferimento, essendo stato pubblicato da una testata che si occupa di diritto pubblico. La dottoressa Benetazzo ha ben compreso che gli imprenditori che stanno vivendo sulla propria pelle queste difficoltà sono molto attenti a qualsiasi testo che li riguarda.

La ricercatrice si è anche congratulata con Assobalneari-Confindustria per avere portato all’attenzione in Italia, in maniera corretta, la situazione normativa di Spagna e Portogallo, e insieme abbiamo ipotizzato di organizzare una tavola rotonda di confronto tra ricercatori e docenti universitari, personalità politiche e istituzionali italiane ed europee e rappresentanti delle associazioni di categoria per sviscerare dei dettagli giuridici ancora più interessanti sulla questione balneare.

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Fabrizio Licordari

Presidente di Assobalneari Italia - Federturismo Confindustria