La situazione delle concessioni balneari non è mai stata così tesa e delicata: il governo Conte sta negoziando una riforma con l’Europa per mettere in sicurezza l’estensione di 15 anni ed evitare una procedura di infrazione; dunque per tornare a parlare della tanto promessa “uscita dalla Bolkestein” si dovrà attendere ancora, anche se il ministro Gian Marco Centinaio afferma che questo resta l’obiettivo finale. È quanto è emerso nel corso dell’incontro tenutosi stamane tra il leghista e le associazioni di categoria dei balneari, convocate d’urgenza a Roma dopo la fuga di notizie in merito alla bozza di legge a cui sta lavorando il governo. A proposito del testo, Centinaio non ne ha smentito i contenuti – che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi su Mondo Balneare (vedi articolo) – ma non ha nemmeno consegnato un documento ufficiale ai rappresentanti delle associazioni, in quanto il decreto sarebbe ancora oggetto di trattativa con l’Europa. Tuttavia, il leghista ha assicurato che condividerà la legge con i sindacati per ricevere le loro osservazioni prima di mandarla al voto.
Ma la strategia del ministro a questo punto sembra chiara: lavorare subito a un decreto che andrà a disciplinare le evidenze pubbliche, in modo da proseguire il dialogo con l’Europa senza la minaccia di una procedura di infrazione, e nel frattempo blindare i 15 anni istituiti dall’ultima legge di stabilità. Una tattica che al momento pare avere funzionato, dal momento che Bruxelles da gennaio ha messo l’Italia sotto infrazione per svariati aspetti, ma non per le concessioni balneari. Tuttavia, la conseguenza è che per ora non si potrà legiferare nessuna “uscita dalla Bolkestein” né “cancellazione della gare” per gli attuali balneari, potendo affrontare questa patata bollente solo se e quando le cose si saranno assestate. Almeno, così la racconta Centinaio (ma alcuni balneari stanno già gridando al tradimento).
Insomma, pare che per il momento i balneari dovranno accontentarsi di avere i titoli fino al 31 dicembre 2033 (che non è poco rispetto al 2020 di otto mesi fa, a patto che la nuova scadenza venga convalidata al più presto dai Comuni) e nel frattempo cercare di ottenere una riforma migliore possibile. Con lo slogan del “no alla Bolkestein” che dunque accompagnerà ancora molte campagne elettorali: pare che per Centinaio questo sia diventato l’obiettivo ultimo e non il primo, essendosi al momento seduto al tavolo di Bruxelles per negoziare anziché per andare allo scontro diretto. Se poi il leghista riuscirà a mantenere ciò che ha promesso e continua a promettere ormai in tutte le salse, dipenderà molto dall’esito della trattativa con l’Ue e soprattutto da quanto ancora durerà il governo Conte. Ed è importante anche che le associazioni dei balneari restino unite senza fare polemica tra loro, ma questo sembra il lavoro più difficile: dopo l’appuntamento di stamattina, infatti, Federbalneari e Cna sono positivi, Sib e Fiba lo sembrano a metà, mentre Assobalneari non condivide affatto il contenuto del provvedimento (i commenti integrali delle associazioni sono in fondo a questo articolo).
Comunque, l’impressione è che Centinaio avrebbe fatto a meno di istituire questo tavolo in piena stagione estiva («è come convocare Babbo Natale il 24 dicembre», ha fatto notare Forza Italia), ma purtroppo ha commesso due errori: farsi scappare dal cassetto la bozza di legge segreta, che è diventata di dominio pubblico, e lasciar passare troppo tempo senza interpellare le associazioni di categoria, che aspettavano da mesi la convocazione di un tavolo e che invece hanno recepito le inaspettate anticipazioni sulla riforma in maniera brusca e negativa. Senza questo inciampo, probabilmente Centinaio avrebbe tirato fuori la riforma dal cappello il prossimo ottobre in occasione del Sun di Rimini, la principale fiera del settore, per poi lavorarci durante tutto l’inverno con i tecnici delle associazioni. La speranza è dunque che lo staff del ministro non commetta più questi errori, assecondando l’impazienza dei balneari e lavorando in un clima di rispetto per tutte le posizioni. Anche perché è difficile far digerire un disegno di legge che contiene le evidenze pubbliche, dopo avere promesso per due anni che non ci sarebbero state.
Di lavoro da compiere, comunque, ce n’è ancora tanto: prendendo per buona la bozza di legge che abbiamo pubblicato – in quanto non è mai stata smentita – restano molti nodi da sciogliere, come la differenza tra vecchie e nuove concessioni, il riconoscimento del valore commerciale, la disparità di trattamento legata all’elenco a punti tra operatori. Se poi Centinaio riuscirà davvero a evitare le gare delle concessioni balneari, potremo saperlo solo col tempo. Ma per ora non resta altro da fare che assecondare la strategia furba e calcolata del governo, confidando nella soluzione migliore possibile e soprattutto veloce, per evitare che i tribunali alimentino con ulteriore caos una situazione già molto complessa.
I commenti delle associazioni di categoria
Maurizio Rustignoli (Fiba-Confesercenti): «Abbiamo accolto con favore la convocazione di Centinaio. Riteniamo, insieme alle altre associazioni di categoria, che in questa delicata fase di armonizzazione tra legislazione italiana ed europea, blindare l’estensione del titolo concessorio di 15 anni sia un primo passo fondamentale per il comparto mentre, come lo stesso ministro ha tenuto a precisare oggi, non bisogna abbandonare l’obiettivo finale che è quello di stralciare la categoria dei balneari dalla direttiva Bolkestein. Restano però altri nodi da sciogliere, dal partenariato pubblico-privato all’albo dei balneari, su cui le imprese balneari aspettano risposte dal governo».
Antonio Capacchione (Sib-Confcommercio): «Il ministro ha evidenziato che le bozze in circolazione non sono definitive, anche perché è ancora in itinere l’interlocuzione con tutti i molteplici ministeri coinvolti e con l’Unione europea. A tal proposito Centinaio ha sottolineato che, al momento, nessuna procedura di infrazione è stata avviata dall’Unione europea, a conferma della solidità dell’impianto riformatore contenuto nella legge di stabilità. Il ministro ha quindi fatto appello all’unità, affinchè eventuali divisioni non pregiudichino l’obiettivo, da tutti condiviso, di evitare la liquidazione di questo importante settore del paese. Abbiamo ringraziato il ministro Centinaio per la convocazione e per l’inequivocabile impegno sin qui manifestato a difesa e tutela della categoria, ma nel contempo abbiamo ribadito la nostra ferma contrarietà all’applicazione della Bolkestein al nostro settore e, quindi, la necessità di evitare assolutamente che le aziende attualmente operanti siano messe a gara comunque denominata e/o disciplinata. Abbiamo altresì ribadito l’estrema urgenza di una soluzione al problema dei pertinenziali, inspiegabilmente non convocati all’incontro e, con forza, evidenziato che i quindici anni non sono un obiettivo raggiunto ma un risultato ancora da conseguire, perché sono molti i comuni che non hanno ancora applicato la legge di stabilità. A tal proposito riteniamo estremamente utile valorizzare la circostanza dell’assenza di procedure di infrazione comunitaria sulla legge dei quindici anni, al fine di tranquillizzare funzionari comunali ancora titubanti. Facciamo nostro l’appello lanciato da Centinaio all’unità di tutte le forze politiche e sindacali a difesa di questa importante categoria, evitando divisioni infondate e dannose».
Fabrizio Licordari (Assobalneari-Confindustria): «Abbiamo fatto una battaglia sulle barricate e solo grazie al nostro impegno siamo riusciti a impedire che il disegno di legge sulle evidenze pubbliche del precedente governo diventasse legge, perciò non possiamo certo condividere i temi scritti all’interno di questo provvedimento, nemmeno se serve per traghettarci vero un altro obiettivo. Sarebbe come rinnegare quanto fatto finora. L’unica strada che accettiamo è quella già percorsa per gli ambulanti, cioè l’esclusione totale e immediata dalla direttiva Bolkestein. Non possiamo immaginare che all’interno di un provvedimento vengano legittimate le evidenze pubbliche, soprattutto perché sappiamo come la pensa il ministro. Questo è il momento di lasciare i tecnicismi e prendere in mano la situazione a livello politico. Diamo piena fiducia al ministro per promuovere un’iniziativa politica, anche fuori dai clamori, al fine di dimostrare che siamo concessionari di beni e non di servizi e dunque dobbiamo essere esclusi dalla direttiva Bolkestein».
Cna Balneari: «Siamo usciti soddisfatti dall’incontro tenuto con il ministro Gian Marco Centinaio. Prima di tutto ci ha convinti l’impegno del ministro a estendere al 2033, in tutti i comuni costieri, le circa 30mila concessioni attualmente esistenti. In questo arco di tempo si potrà lavorare per superare definitivamente la Bolkestein. Nel frattempo è urgente varare una norma che dia indicazioni precise e vincolanti ai comuni italiani ed eviti l’apertura a Bruxelles di una procedura d’infrazione contro l’Italia».
Renato Papagni e Marco Maurelli (Federbalneari): «Positivo incontro, questa mattina, tra il ministro del turismo Gian Marco Centinaio e le associazioni balneari. Il ministro ha ricordato ai presenti al tavolo che l’accordo politico con le rappresentanze, siglato nel dicembre 2018, prevedeva tre tappe: evitare la procedura d’infrazione, molto complessa; confermare la durata di 15 anni per le concessioni demaniali, così come previsto dalla legge 145/2018; avviare il lavoro e le trattative con l’Ue per escludere il sistema balneare italiano dalla direttiva Bolkestein. Il percorso da fare per il conseguimento dell’ultima tappa dovrà essere intenso e condiviso e dovrà coinvolgere la categoria nei vari passaggi istituzionali. Il ministro ha inoltre confermato di aver avviato una seria interlocuzione con l’Unione europea attraverso la bozza di decreti attuativi alla legge 145/2018, che dovranno essere approvati in consiglio dei ministri quanto prima: approvazione, questa, che al termine del percorso condiviso anche con gli altri ministeri interessati, consentirà di riscrivere le regole di un nuovo modello turistico balneare in Italia. Centinaio ha espresso ai presenti una raccomandazione: non esasperare i toni mentre si lavora tutti insieme per gradi e concretamente su questo percorso. Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro: ora è necessario certificare e definire la durata di 15 anni delle concessioni da parte di tutti i Comuni costieri italiani, che dovranno rilasciare l’estensione delle stesse concessioni. Durante l’incontro abbiamo sottoposto nuovamente al ministro Centianio la questione dei pertinenziali, ricevendo la rassicurazione che sono già al lavoro per portare a soluzione l’annoso problema. Abbiamo inoltre sottolineato la necessaria riduzione dell’Iva al 10%, che renderebbe più competitivo l’intero settore soprattutto con l’Estero e, più in generale, l’estensione della pace fiscale in relazione ai maxi canoni e diretta ai pertinenziali, che vivono maggiori criticità dovute al fatto che pagano dei canoni iniqui rispetto agli altri. Durante il tavolo tecnico di oggi il ministro Centinaio ci ha convinto sulla bontà delle fasi da perseguire e degli obiettivi da raggiungere. Federbalneari Italia è da sempre per il dialogo istituzionale e per raggiungere degli obiettivi che soddisfino la categoria con uno sguardo attento al riequilibrio dei canoni e all’importanza del valore di azienda. perché riteniamo sia un approccio corretto su cui lavorare contribuendo fortemente a fornire quelle certezze che oggi ancora mancano al sistema balneare italiano. Saremo pronti, quindi, a eccepire le nostre osservazioni non appena ci verrà fornito il testo completo del decreto in prossima uscita».
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