Lazio

Ostia, dietrofront del Comune: proroga di un anno per i balneari

Una nuova determina del Campidoglio annulla di fatto le procedure di gara aperte solo pochi giorni fa per riassegnare gli stabilimenti del litorale a nuovi titolari già dalla prossima stagione estiva, ma conferma il "no" ad applicare l'estensione al 2033.

Il X municipio del Comune di Roma ha istituito una “proroga tecnica” di un anno per quasi tutti gli stabilimenti balneari di Ostia che solo il mese scorso erano stati messi a gara. L’avviso di evidenza pubblica era stato pubblicato a sorpresa lo scorso 22 dicembre e affermava che le concessioni erano in scadenza il 31 dicembre 2020, ignorando l’esistenza delle leggi 145/2018 e 77/2020 che hanno disposto il prolungamento fino al 2033 e invitando eventuali interessati a presentare offerte entro il prossimo 15 marzo per ottenere la gestione degli stabilimenti per una sola stagione, dal 1° maggio al 30 settembre 2021. Tuttavia, in seguito alle numerose proteste da parte di associazioni di categoria ed esponenti politici e agli annunciati ricorsi al Tar, il X municipio ha fatto un passo indietro e ha disposto una proroga tecnica di un anno, pur confermando di non avere intenzione di applicare l’estensione al 2033 disposta dalla legge italiana.

Nonostante il parziale dietrofront, l’atto del Comune di Roma appare comunque illegittimo e anomalo: oltre a non applicare ben due norme italiane ad oggi in vigore che dispongono la validità delle concessioni balneari fino al 2033, l’amministrazione capitolina è infatti l’unica della costa laziale a non avere applicato il prolungamento di quindici anni, peraltro votato dal Movimento 5 Stelle di cui la sindaca di Roma Virginia Raggi è uno degli esponenti di spicco. Oltretutto, l’avviso di evidenza pubblica per i 37 stabilimenti di Ostia era stato redatto secondo i principi del Codice degli appalti anziché quelli del Codice della navigazione, che è la normativa di riferimento da seguire quanto riguarda l’assegnazione delle concessioni sul demanio marittimo.

Tutta questa serie di errori, fatti notare a gran voce dalle infuocate polemiche dei giorni scorsi, ha probabilmente portato il Campidoglio a fare un parziale passo indietro con una nuova determina dirigenziale del X municipio, pubblicata lo scorso 30 dicembre sull’albo pretorio online ma emersa all’attenzione pubblica solo in questi giorni, con cui si decide la proroga di un anno per gli stabilimenti balneari messi a gara appena pochi giorni prima. L’obiettivo della proroga di un anno, afferma la determina, è quello di «garantire continuità nella prestazione dei servizi necessari alla balneazione da parte degli attuali concessionari, al fine di garantire all’utenza la sicura fruizione dei tratti di arenile in argomento nelle more della conclusione della procedura di affidamento», ammettendo dunque implicitamente che quell’avviso era pieno di errori e che il termine originariamente fissato per il 15 marzo per la presentazione delle nuove offerte da parte dei potenziali interessati non è più ritenuto adatto per assicurare il regolare inizio della prossima stagione balneare.

Tuttavia, anche questo secondo provvedimento dirigenziale ribadisce che l’estensione al 2033 non sarà applicata. La decisione del X municipio, infatti, è quella di «concedere il periodo di proroga tecnica delle seguenti concessioni demaniali marittime a partire dall’1.01.2021 e per il periodo di tempo necessario alla conclusione della procedura di affidamento avviata con la D.D. n. 3040 del 22.12.2020, comunque di durata non superiore a 12 mesi, così come disciplinato dal combinato disposto delle fonti normative di rango nazionale (Codice della navigazione) e regionale, (L.R. 13/2007 e R.R. n. 19/2016), operanti in materia di concessioni demaniali marittime». Niente da fare, dunque, per l’estensione al 2033: come spiega la medesima determina, «il X municipio non ha istruito le predette istanze di proroga legale, in attesa dei chiarimenti procedurali necessaria fronte delle diverse perplessità emerse dall’applicazione delle disposizioni normative statali (legge n. 145/2018) che spostavano la scadenza delle concessioni demaniali marittime al 31.12.2033, in palese contrasto con l’indirizzo dettato da inequivocabili pronunce della Corte di giustizia europea, che avevano rilevato l’incompatibilità della proroga automatica sia con il principio della libertà di stabilimento sia con la direttiva Bolkenstein sui servizi nel mercato interno dell’Unione europea». L’estensione al 2033, peraltro, è attualmente oggetto di una procedura di infrazione europea avviata lo scorso 3 dicembre, ma secondo lo stesso principio europeo che vieterebbe le proroghe automatiche sulle concessioni balneari, la proroga tecnica di un anno sarebbe tanto invalida quanto quella al 2033 – e qui sta un’altra contraddizione del Comune di Roma, il quale tuttavia non è l’unico ad avere scelto questa strada.

Gli stabilimenti interessati dalla proroga tecnica di un anno sono Aneme e Core, Arcobaleno Beach, Bahia, Battistini, Belsito, Cral Poste, Delfino, Dopolavoro, Elmi, Guerrino Er Marinaro, Il Bungalow, Il Corsaro, Il Gabbiano, Kursaal, L’Ancora, L’Oasi, La Bicocca, La Bonaccia, La Bussola, La Caletta, La Conchiglia, La Marinella, La Mariposa, La Spiaggia, La Spiaggia di Bettina, La Vecchia Pineta, La Vela, Le Palme, Mami, Miami, Orsa Maggiore, Peppino a mare, Plinius, Urbinati, V Lounge, Zenit. Non è ancora chiaro perché dall’elenco degli stabilimenti balneari che usufruiscono della proroga tecnica di un anno manchino alcune concessioni come quelle di Isola Fiorita, La Casetta e Nauticlub, oltre a chioschi come Curvone e Hakuna Matata.

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