di Giancarlo Cappelli
Sono certo che il nuovo gruppo dirigente del Sib Cervia sarà molto utile al dibattito all’interno della categoria e alla crescita dei balneari. Le lotte e gli obiettivi sono molti, e sono convinto che Cervia possa ancora una volta essere un modello. Non lo dico solo perché sono cervese, ma anche perché sono convinto che con la costituzione del sindacato locale si possano affrontare meglio le questioni locali e nazionali della categoria. Fra queste vedo prima di tutto una maggiore rappresentanza del settore e nuove politiche per la spiaggia.
In campo nazionale abbiamo come priorità la Bolkestein, contro cui ci siamo battuti e continueremo a batterci. La proroga al 2020 migliora il tempo per modificare una convinzione discriminatoria della comunità europea, che vede in modo diverso la realtà balneare italiana da quelle spagnole, croate, francesi, portoghesi, ecc. Con la proroga di cinque anni (una vera miseria) che l’Europa ci ha concesso non si risolve il problema, anzi, se così rimane, allunga l’agonia di un settore che al turismo balneare ha dato tanto.
Va considerato che comunque abbiamo vinto una battaglia contro l’Europa, ma occorre proseguire su questo fronte perché le nostre imprese siano salvaguardate. Per questo chiediamo alla politica, ai partiti che si fronteggiano in questa campagna elettorale e successivamente al futuro governo, politiche più serie per l’esistente comparto balneare e naturalmente per il turismo.
La salvaguardia della spiaggia passa anche per quella ambientale, come in passato noi abbiamo sempre fatto nei panni di custodi per il mantenimento dell’ambiente. In questo modo si regge un comparto competitivo, però ci vogliono certezza e continuità del futuro: solo così ci sarà la possibilità di continuare a investire, e di dare una risposta concreta e turistica alla crisi del settore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA