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Milleproroghe, bocciati quasi tutti gli emendamenti salva-pertinenziali

I restanti saranno esaminati nei prossimi giorni: se saranno bocciati anch'essi, si tratterà di un pessimo segnale verso la categoria

Nella seduta congiunta di giovedì delle commissioni I e V della Camera dei deputati per l’esame del decreto legge n. 162/2019 A.C. 2325 cosiddetto “Milleproroghe“, è stata bocciata la maggior parte degli emendamenti in favore dei balneari pertinenziali.

Si ricorderà che l’art. 34 del decreto legge, che ha sospeso fino al 30 giugno il pagamento dei canoni pertinenziali, non pone termine al dramma di queste famiglie di balneari. Pertanto, avevamo proposto un’interpretazione legislativa circa l’estensione della sospensione con esplicita menzione anche delle riscossioni coattive al fine di evitare conflitti e difficoltà interpretative (si veda la lettera dell’Agenzia delle entrate al Ministero dell’economia e finanze del 15 gennaio prot. n. 211379/2020, nella quale ci si rimette alle determinazioni degli enti impositori). Così come riteniamo doverosa la sospensiva anche ai canoni che dovessero maturare nelle more del riordino della materia nonché la riapertura dei termini per la definizione agevolata del contenzioso.

Purtroppo, su proposta dei relatori, è stata bocciata la maggior parte degli emendamenti che avevano recepito queste nostre richiest,e con l’accantonamento dell’esame di alcuni altri analoghi (fra i quali vi sono il 34.2 Buratti e il 34.14 Raffaelli), la cui votazione si svolgerà nei primi giorni della prossima settimana.

Ci auguriamo che il rinvio della discussione sugli emendamenti accantonati sia finalizzato alla loro approvazione: diversamente sarà un pessimo segnale verso la categoria dei balneari e, segnatamente, nei confronti della parte più debole della stessa.

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Antonio Capacchione

Avvocato, presidente nazionale del Sindacato italiano balneari - Fipe Confcommercio dal 2018, già vicepresidente vicario.
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