Veneto

Emergenza erosione, Unionmare Veneto: “Usare i canoni balneari per la difesa della costa”

L'appello dell'associazione ieri al convegno di Caorle: "Servono più risorse per salvare il sistema turistico regionale"

CAORLE – Stanziare risorse stabili per la manutenzione e la difesa della costa, vincolando i canoni demaniali incassati dallo Stato affinché vengano spesi per tutelare la risorsa da cui provengono. È la proposta emersa ieri dal convegno organizzato da Unionmare Veneto alla Fiera dell’Alto Adriatico, per discutere di “Sinergie tra enti locali e imprese turistiche per lo sviluppo e la tutela della costa veneta” (nel video qui sopra abbiamo intervistato i relatori del convegno).

La costa veneta vanta 20 miliardi annui di fatturato sui 40 totali dell’industria turistica regionale (altri 10 provengono dalla sola Venezia e i restanti 10 dall’entroterra e dai laghi) e i titolari di concessioni demaniali marittime sborsano ogni stagione ben 13 milioni di euro di canone, di cui appena il 5% resta come risorsa da poter spendere all’interno del territorio. La richiesta di Unionmare Veneto – associazione che aggrega gli imprenditori balneari di tutta la regione, aderente a Sib-Confcommercio – è che lo Stato stanzi queste ingenti somme per lo sviluppo e la difesa delle spiagge del territorio. Una richiesta emersa in seguito alle violente mareggiate dello scorso novembre, che hanno devastato i 150 chilometri di costa veneta, e che vede ovviamente favorevole anche la Regione.

«Lo Stato deve capire che l’erosione costiera in Veneto non è una questione locale, come avviene in altre parti d’Italia, bensì un problema nazionale», ha sottolineato il presidente di Unionmare Alessandro Berton. «Se dovessero sparire le spiagge, non ci sarebbe nemmeno più turismo e ciò comporterebbe il collasso della più importante economia regionale. Per questo chiediamo di poter trattenere le cifre versate dai canoni demaniali, al fine di poter realizzare opere di difesa della costa. L’erosione costiera è sempre più grave e non si può più agire con i ripascimenti d’emergenza, ma serve un capitolo di spesa dedicato».

Anche il vicegovernatore della Regione Veneto Gianluca Forcolin ha accolto con favore la proposta: «Nel settore turistico abbiamo dei competitor stranieri sempre più aggressivi e abbiamo bisogno di poter alzare l’asticella, ma non possiamo farlo finché avremo i litorali in erosione. Oltre ai canoni, dobbiamo riuscire anche a ottenere qualche risorsa europea e per riuscirci bisogna scrivere dei progetti. Il mio invito alle associazioni di categoria è di lavorare tutte insieme già a partire da settembre, per programmare le migliori strategie di difesa per la costa veneta».

Quali sono queste strategie, lo ha suggerito l’architetto Fernando De Simone, specializzato in opere marittime: «La forza delle onde che si abbattono sulle spiagge durante le mareggiate è molto violenta e i pennelli non sono sufficienti. Occorre frenare questa forza almeno due chilometri prima della battigia, con opere di ingegneria che siano progettate in ottica regionale e non di singola località. Altrimenti, una barriera che protegge una sola spiaggia non fa altro che spostare il problema nel litorale adiacente».

Infine Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib-Confcommercio, ha puntato il dito contro il governo: «Il disegno di legge “Cantiere ambiente”, che renderebbe i governatori regionali dei commissari straordinari per affrontare i problemi del dissesto idrogeologico, è lo strumento giusto per velocizzare la costruzione di opere di difesa della costa, ma purtroppo il provvedimento è in grandissimo ritardo. Abbiamo chiesto al ministro dell’ambiente Sergio Costa di accelerare l’approvazione, ma non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo». Anche Marco Michieli, presidente Confturismo Veneto, ha ritenuto «disarmante che il governo non dia abbastanza considerazione ai problemi degli stabilimenti balneari».

© Riproduzione Riservata

Alex Giuzio

Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Ha pubblicato "La linea fragile", un saggio sui problemi ecologici delle coste italiane (Edizioni dell'Asino, 2022), e ha curato il volume "Critica del turismo" (Grifo Edizioni 2023).
Seguilo sui social: