«Se le categorie produttive, e quindi anche i balneari, sono candidate al parlamento è sempre un fatto positivo». Così Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio, commenta all’Adnkronos la presenza nelle liste della Lega, preannunciata ieri mattina dal Carroccio, di «esponenti del mondo dei balneari». Non sarà lui però a correre per un seggio in parlamento: «Non me l’hanno chiesto e, indipendentemente da questo, ritengo che le due cariche siano incompatibili: o rappresento i balneari della Confcommercio o faccio il parlamentare. E il mio ruolo attualmente è quello di presidente dei balneari, quindi personalmente non ritengo di poter accettare».
Da Capacchione nessun rancore, però, verso chi ha approvato il ddl concorrenza: «Aver minacciato di morte questo settore è una gravissima responsabilità dell’attuale presidente del consiglio, che ha gestito direttamente la questione e, non sappiamo se male informato o per altri motivi, ha imposto all’intero governo, che era recalcitrante, una soluzione che è contro gli interessi del paese. Il centrodestra di governo credo che abbia fatto tutto il possibile. Non c’è stato nessun tradimento». Dunque «se i partiti politici, quindi anche la Lega, ritengono di portare in parlamento espressioni della società civile, io la vedo come una soluzione importante, per arricchire l’aula di persone che conoscono i problemi e sono in grado di portare dei contributi». Ciò riguarda anche la questione dei balneari, dato che, osserva il presidente del Sib, «il prossimo governo, qualunque esso sia, dovrà necessariamente prendere atto che l’attuale norma, varata con il ddl concorrenza, è pasticciata e dannosa per il paese e che la soluzione prospettata da Mario Draghi è ritenuta impraticabile dall’Anci e dalle Regioni”.
«Anche quest’anno i balneari italiani hanno dimostrato di essere un elemento di vantaggio competitivo del paese, perché il mare è stato scelto da sei turisti su dieci», prosegue Capacchione. «Mi aspetto che qualsiasi forza politica analizzi senza logiche demagogiche la necessità di tutelare un elemento unico al mondo, che contribuisce al successo del turismo e quindi dell’economia di questo paese, cosa che non ha fatto il presidente Draghi».
I balneari quest’estate hanno anche una prospettiva privilegiata sulla campagna elettorale. Un tema che però, racconta Capacchione, «onestamente non viene avvertito dai turisti, interessati a vivere momenti di serenità, prima di affrontare le difficoltà dell’autunno. Vedremo la settimana prossima, con liste e programmi, ma attualmente la questione politica sulle spiagge sembra estranea al vissuto degli italiani, quasi come se fosse un’esclusiva degli addetti ai lavori». Motivo in più per ribadire alla politica l’invito a «candidare non marito e moglie, bensì espressioni del mondo produttivo».
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