“Avanti tutta. Questione balneare: la fine non è ancora scritta” è il titolo dell’assemblea che Cna Balneari organizza domani a Sanremo. L’appuntamento è a Villa Nobel alle ore 20.30 e servirà a presentare le richieste che l’associazione sottoporrà al governo in vista della discussione del ddl concorrenza alla Camera, che regolamenta la riassegnazione delle concessioni balneari tramite gare pubbliche a partire dal prossimo anno.
Interverranno gli europarlamentari Brando Benifei (Pd) e Marco Campomenosi (Lega), il sottosegretario al Ministero della difesa Giorgio Mulè, i deputati Flavio Di Muro (Lega) e Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), l’assessore regionale al demanio e coordinatore del tavolo interregionale sul demanio Marco Scajola, l’assessore regionale al turismo Gianni Berrino, la presidente nazionale di Cna Balneari Sabina Cardinali e il coordinatore nazionale Cristiano Tomei.
«Avviamento commerciale al netto degli investimenti, diritto di prelazione, tutela delle imprese balneari che hanno fatto di questo lavoro una scelta di vita, e infine mappatura: sono queste le condizioni assolutamente necessarie per avere delle garanzie e un riconoscimento dovuto agli attuali concessionari da inserire nei decreti attuativi affidati, per la loro stesura, dal parlamento al governo», afferma Luciano Vazzano, segretario territoriale di Cna Imperia. «Serve soprattutto il riconoscimento dell’avviamento, del valore commerciale, di tutto il lavoro che hanno effettuato negli anni le imprese costituenti l’attuale sistema italiano della balneazione. E questo riconoscimento va fatto al netto degli investimenti effettuati: c’è un impegno messo in campo dai concessionari che ha trasformato l’offerta turistica balneare, anche grazie alla loro professionalità ed esperienza. Questo è un valore aggiunto per la nostra economia, unito al fatto che ci troviamo in un contesto unico nel panorama europeo».
«Il secondo aspetto, proprio per tutelare e garantire questa condizione, è che ci sia un riconoscimento del diritto di prelazione», prosegue Vazzano. «Queste trentamila concessioni sono costituite per la maggior parte da microimprese a conduzione familiare. Nel diritto superficiario operano su un’area demaniale, ma sopra di essa hanno costruito un’azienda che è stata realizzato non solo a livello materiale, ma anche per i servizi di qualità, proprio da loro. Questo non deve essere solo un tema, ma un criterio da riconoscere. Infine riteniamo che ci sia ancora bisogno di un periodo transitorio e lo chiedono anche i Comuni costieri, che hanno confermato numerosi la partecipazione al nostro incontro, affinché si possa effettuare una ricognizione attraverso la mappatura per evidenziare le aree occupate da quelle disponibili per nuove iniziative».
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