I Bagni Liggia sono stati affidati all’Ospedale Gaslini di Genova, che potrà così utilizzare la spiaggia per aumentare la parte di arenile storicamente messa a disposizione dei bambini ricoverati, dei loro familiari e dei dipendenti. Lo ha deciso il Comune di Genova, come esito del bando per riassegnare la concessione a un ente no profit, aperto in seguito al sequestro dello stabilimento balneare al centro di un’intricata vicenda giudiziaria (leggi tutti gli articoli e la cronistoria sui Bagni Liggia »).
La spiaggia in concessione ai Bagni Liggia era stata sequestrata a luglio 2019, poiché il pubblico ministero di Genova Walter Cotugno sosteneva che le proroghe istituite dallo Stato italiano erano illegittime in quanto non rispettavano la direttiva europea Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi. A novembre 2021 la Capitaneria di porto ha messo i sigilli anche sull’intero stabile (nella foto) che comprende cabine, bar-ristorante e abitazione privata, e il 18 gennaio 2022 la procura ha disposto la restituzione dell’intera struttura al Comune. Il titolare dei Bagni Liggia Claudio Galli aveva presentato ricorso alla Corte di cassazione che lo scorso aprile gli ha dato torto, confermando la validità del sequestro e ribadendo che le proroghe automatiche sulle concessioni balneari non sono valide.
Per difendersi, Galli aveva ostinatamente anche invitato le procure di tutta Italia a riservare lo stesso trattamento da lui subìto anche ai suoi colleghi, analogamente in possesso di proroghe automatiche. Anche per questo, il caso dei Bagni Liggia ha avuto una risonanza nazionale: il sequestro disposto dal pm ha infatti anticipato il rischio che corrono migliaia di stabilimenti balneari italiani, in possesso di una proroga al 2033 dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato. Nel frattempo, a livello nazionale il Senato ha approvato una norma contenuta nel ddl concorrenza che, se sarà approvata anche alla Camera, istituirà le gare pubbliche per tutte le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2024; mentre a livello locale, il Comune di Genova aveva aperto un bando per la riassegnazione temporanea dello stabilimento a un’associazione no profit, in attesa che il ddl concorrenza venga approvato in via definitiva – compreso il necessario decreto attuativo – in modo da avere i criteri per istituire una gara e affidare la concessione per una durata più lunga.
A non arrendersi è ancora Claudio Galli, titolare della società che prima del sequestro gestiva la spiaggia e lo stabilimento balneare, oltre a risiedere al primo piano dell’edificio. Nei giorni scorsi l’imprenditore aveva infatti chiesto al Comune la restituzione del lido, ma ha ricevuto un immediato diniego: Galli si appellava al fatto che il ddl concorrenza dispone la validità di tutte le concessioni fino al 31 dicembre 2023, ma Palazzo Tursi gli aveva risposto sottolineando che il provvedimento non è stato ancora approvato in via definitiva e pertanto la richiesta non poteva essere accolta.
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