Hanno riscosso una grande eco le parole di Frits Bolkestein, l’ex commissario europeo padre dell’omonima direttiva che ha aperto allo scenario delle evidenze pubbliche sulle concessioni balneari. Invitato ieri pomeriggio a Roma dall’associazione Donnedamare, Bolkestein ha detto che «le spiagge sono beni e non servizi, pertanto non dovrebbero rientrare nella mia direttiva». E anche se il suo discorso – ha detto lo stesso Bolkestein – non ha alcun valore giuridico, potrà avere un’importanza politica nel negoziato per la riforma delle concessioni che si aprirà non appena sarà nominato un nuovo governo.
Alle parole di Bolkestein, che abbiamo riportato nel nostro articolo di ieri, i balneari hanno reagito con una lunga ovazione che è possibile vedere nel video qui di seguito, in cui sono riprese le fasi salienti del discorso di Bolkestein, sottotitolato in italiano.
Intanto, la notizia è stata ripresa da tutti i più importanti media italiani e internazionali, accendendo i riflettori sull’annosa questione degli imprenditori balneari che da ormai dieci anni – dopo il recepimento in Italia della direttiva che ha portato all’abrogazione del rinnovo automatico – attendono una nuova legge che restituisca le necessarie certezze per investire.
Numerosi i commenti politici battuti dalle agenzie di ieri, dagli europarlamentari ai deputati e senatori italiani, e anche alcune associazioni di categoria si sono espresse sulle parole di Bolkestein, Riportiamo qui di seguito una selezione dei principali comunicati.
Lara Comi (Forza Italia): “Finalmente la verità”
«Finalmente la verità sulle concessioni balneari viene a galla. Non era l’Europa contro i balneari, ma è l’Italia che ha commesso degli errori gravi nel recepimento della direttiva sulla libera circolazione dei servizi». Così Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia e vicepresidente del gruppo PPE al Parlamento europeo, commenta le parole pronunciate dall’ex commissario al mercato interno Frits Bolkestein nel corso dell’incontro a Montecitorio organizzato dall’associazione Donnedamare.
«Mi fa piacere sapere che lo stesso ex commissario europeo Bolkestein, l’ideatore della direttiva, dica le stesse cose che vado ripetendo da anni anche alla luce di numerosi incontri con i suoi successori Michel Barnier ed Elzbieta Bienkowska – spiega Lara Comi – il fatto che Bolkestein abbia ribadito che le concessioni demaniali sono concessioni di beni e non di servizi conferma che non era l’Europa con la direttiva Bolkestein, ma forse l’ottusa ostinazione e la negligenza di chi ci ha governato in Italia, a mettere in pericolo il settore balneare, rischiando di far saltare 30mila posti di lavoro nelle nostre spiagge. Infatti l’Italia doveva appellarsi subito quando si portò avanti l’emendamento per le concessioni balneari».
Lara Comi, membro della commissione mercato interno del Parlamento europeo, si batte da anni per la tutela del settore balneare italiano: «Ringrazio Bettina Bolla dell’associazione Donnedamare e l’on. Deborah Bergamini per aver riportato alla ribalta questa vicenda. Forza Italia è sempre stata al fianco dei balneari, ora tocca al nuovo governo dare definitivamente una risposta positiva alle loro giuste istanze».
La Regioni: i commenti di Scajola, Corsini e Lolli
«L’incontro con Mister Bolkestein – ha dichiarato l’assessore al demanio di Regione Liguria, Marco Scajola – è servito a chiarire i dubbi, se ancora ce ne fossero stati, circa il fatto che le nostre imprese balneari, essendo dei beni e non dei servizi, non devono rientrare nella direttiva che porta il suo nome. Quello che è stato affermato oggi a chiare lettere da colui che ha scritto la direttiva conferma quanto noi ribadiamo da anni, anche attraverso le leggi regionali approvate a tutela dei balneari che l’ultimo governo non ha mai preso in considerazione, dimostrando così, non solo di non conoscere la direttiva, ma di avere la chiara volontà politica di portare a gara le nostre imprese balneari. Adesso con un nuovo parlamento e alla vigilia della costituzione di un nuovo governo chiediamo fermamente che non si facciano più gli errori del passato, ma che si attuino tutte quelle azioni legislative e amministrative per fare in modo che venga confermata definitivamente la non applicabilità della direttiva europea alle concessioni demaniali marittime italiane. La palla passa dunque al governo – ha concluso Scajola – che deve confrontarsi con gli organi europei e compiere tutti gli atti necessari per dare garanzie alle 30.000 imprese italiane e stabilità a un settore economico strategico che assicura migliaia di posti di lavoro sia in Liguria che in Italia».
«Se anche la Commissione europea condivide quello che ha detto oggi a Roma Frederik Bolkestein, ex commissario Ue conosciuto come il padre della direttiva la cui interpretazione in Italia prevede che le concessioni demaniali vengano messe a gara, siamo assolutamente soddisfatti, ma l’Europa lo deve fare in modo formale, per iscritto». È quanto hanno detto Andrea Corsini, assessore regionale al turismo dell’Emilia-Romagna, e Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo con delega al turismo, commentando le parole dell’ex commissario europeo. «Le considerazioni espresse da Bolkestein sono assolutamente importanti e autorevoli – concludono Corsini e Lolli – ma le Istituzioni si esprimono per atti formali. Quindi la cosa giusta ora sarebbe una indicazione espressa e formale da parte della Commissione europea».
Bolla (Donnedamare): ”Giornata storica”
«Questa è non è solo una vittoria di Donnedamare ma di tutte le 30.000 aziende balneari, delle associazioni e dei politici che ci hanno sostenuto. Una battaglia iniziata nel 2007, fatta senza mai arrendersi, anche quando tutti dicevano che le scelte le aveva fatte per noi l’Europa. È al nuovo governo che si formerà che chiediamo l’impegno di recepire la direttiva nel modo corretto, dopo che si è finalmente fatta luce sull’incresciosa vicenda», ha dichiarato Bettina Bolla, presidente di Donnedamare.
Cna: ”Ora basta con le vessazioni agli imprenditori”
«A fare chiarezza sulla corretta applicabilità della direttiva Bolkestein è stato lo stesso ex commissario europeo di cui porta il nome. Non riguarda i balneatori, ha dichiarato oggi Frits Bolkestein intervenendo a un convegno a Roma. A dimostrazione che la categoria ha subito vessazioni e intimidazioni senza fondamento. Esattamente quanto per anni ha sostenuto la Cna, spesso in pressoché totale solitudine. Un pericoloso equivoco al quale è arrivato il momento di mettere fine lasciando gli imprenditori liberi di investire e di svolgere serenamente il proprio lavoro, creando occupazione e ricchezza diffusa. Ed è questo che chiederemo al prossimo governo appena si sarà insediato». Lo si legge in un comunicato della Cna.
Assobalneari: ”Si ripristini il diritto di insistenza”
Nel suo intervento di ieri, il presidente di Assobalneari-Confindustria Fabrizio Licordari ha esaminato la «disparità di trattamento tra Italia, Spagna e Portogallo, con il nostro paese che ha subìto l’abrogazione del rinnovo automatico, mentre nella penisola iberica si concedevano proroghe dai 30 ai 75 anni». Dopo le parole dell’ex commissario europeo, Licordari ha aggiunto che «l’errata applicazione della direttiva Bolkestein è il nemico da sconfiggere. In Italia questa legge è stata recepita in maniera distorta e impropria, provocando un disastro economico in un settore che funzionava. Per questo, come Assobalneari-Confindustria abbiamo contribuito alla fondazione di Efebe, la Federazione europea degli imprenditori balneari che ha svolto studi di diritto comparato per dimostrare le differenze normative in materia di demanio marittimo. Forti di questo e delle parole di mr. Bolkestein, chiediamo perciò alla politica qui presente di reintrodurre il diritto di insistenza per le attuali concessioni balneari».
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