Fiba-Confesercenti Sib-Confcommercio

Sib e Fiba scrivono a Meloni: “Balneari in allarme, urge intervento del governo”

Le due associazioni sono preoccupate per i bandi che stanno predisponendo alcune amministrazioni locali, in assenza di una legge nazionale che decida cosa accadrà dopo la scadenza del 31 dicembre

I presidenti delle associazioni Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, le due sigle maggiormente rappresentative degli imprenditori balneari italiani, hanno scritto oggi una lettera alla presidente del consiglio Giorgia Meloni per esprimere la loro preoccupazione in merito all’assenza di un intervento del governo che blocchi le amministrazioni locali intente a riassegnare le concessioni di spiaggia tramite gare pubbliche entro il prossimo 31 dicembre. In base a una sentenza del Consiglio di Stato e alla legge 118/2022 che ne ha recepito gli effetti, le attuali concessioni demaniali marittime perderanno ogni validità al termine di quest’anno: di conseguenza, i Comuni e le Autorità portuali – che si occupano di gestire i titoli per conto dello Stato – non possono fare altro che istituire i bandi pubblici per individuare dei nuovi concessionari. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, sia in campagna elettorale che una volta andati al governo, hanno più volte promesso che avrebbero trovato il modo di garantire la continuità degli attuali titolari di concessioni, ma in assenza di un provvedimento che concretizzi tale impegno, la strada dei bandi si fa sempre più vicina e inevitabile. La legge 118/2022 ha previsto la possibilità di un anno di tempo in più – fino al 31 dicembre 2024 – ma si tratta di una facoltà delle amministrazioni, e non tutte hanno intenzione di avvalersene. Alcuni Comuni, come per esempio Santa Margherita Ligure, stanno infatti già predisponendo i bandi di gara. Per questo, dopo mesi di inerzia da parte del governo, le due associazioni hanno ritenuto opportuno scrivere alla premier.

Così esordisce la lettera, firmata da Antonio Capacchione (presidente Sib-Confcommercio) e Maurizio Rustignoli (presidente Fiba-Confesercenti): «Le scriventi organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani con la presente sono a evidenziarle lo stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata soluzione della problematica relativa alla durata delle concessioni demaniali marittime. È una questione che lei conosce perfettamente, per essere stata in questi anni sempre in prima linea a sostegno delle ragioni delle decine di migliaia di imprese balneari italiane. Non dobbiamo pertanto spiegarle quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia, ma persino per l’identità del nostro paese».

«Sono certamente di aiuto le conclusioni del tavolo tecnico consultivo istituito per l’accertamento della cosiddetta “scarsità della risorsa”, presupposto per la corretta applicazione della direttiva Bolkestein. Si tratta adesso di trarne, con urgenza, le conseguenze giuridiche e normative», sottolineano Capacchione e Rustignoli, riferendosi al lavoro del tavolo tecnico che ha appurato come solo il 33% delle coste italiane concedibili sia già occupato da imprese. La tesi del governo è infatti quella di garantire la concorrenza richiesta dalla Bolkestein mettendo a gara le aree disponibili senza toccare quelle esistenti, in applicazione all’articolo 12 della direttiva europea; tuttavia per farlo serve un provvedimento concreto e urgente.

Concludono i due presidenti: «Siamo costretti a evidenziare il rischio concreto e reale che, in assenza di immediati provvedimenti normativi chiarificatori, la situazione già grave per lo stato di incertezza sul futuro aziendale possa addirittura peggiorare, per il tentativo di alcuni enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) di mettere a gara le aziende attualmente operanti. Urge pertanto un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino una gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia, le quali rischiano di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo. Certi del suo impegno, le chiediamo un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo».

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