Con l’approvazione della legge del bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019, contenuta nella legge 30 dicembre 2018 n. 145 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2018, sono state affrontate vaste tematiche inerenti la tutela, valorizzazione e promozione del bene demaniale delle coste italiane, che rappresentano un elemento strategico per il sistema economico, di attrazione turistica e di immagine del paese. In questa ottica, con modalità da definire con successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri, si è stabilito di procedere a un riordino complessivo della materia, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate.
Contestualmente, con il comma 682 del medesimo articolo 1, si è stabilito che le concessioni disciplinate dal comma 1 dell’art. 1 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400 (concessioni di beni demaniali marittimi, specchi acquei e pertinenze demaniali marittime, regolamentate ai sensi degli articoli 36 e 38 del codice della navigazione, approvato con regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, e degli articoli 8, 9 e 35 del regolamento per l’esecuzione del codice della navigazione, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328), vigenti alla data di entrata in vigore della legge n. 145/2018 (1 gennaio 2019) hanno una durata, con decorrenza dalla data di entrata in vigore della medesima legge, di anni quindici (si tratta delle concessioni rilasciate in data successiva al 31 dicembre 2009).
Inoltre il comma 683, al fine di garantire la tutela e la custodia delle coste italiane affidate in concessione quali risorse turistiche fondamentali del Paese, nonché tutelare l’occupazione e il reddito delle imprese, stabilisce che le concessioni di cui al comma 682, vigenti alla data di entrata in vigore del decreto legge 30 dicembre 2009 n. 194, e quelle rilasciate successivamente a tale data a seguito di una procedura amministrativa attivata anteriormente al 31 dicembre 2009, hanno una durata, con decorrenza dal 1° gennaio 2019, di anni quindici.
In considerazione del fatto che alle Regioni sono state trasferite le funzioni amministrative statali sul demanio marittimo, esercitate per sub-delega dagli enti locali territoriali, è di grande importanza che le stesse impartiscano direttive unitarie ai comuni, al fine di dare attuazione concreta alle cogenti norme contenute nella legge di bilancio sopra richiamata. Norme che, in ogni caso, producono i loro effetti indipendentemente da ogni altra circostanza.
A questo proposito, apprezziamo il fatto che l’assessore al demanio della Regione Liguria Marco Scajola sia sempre pronto a perorare le cause dei balneari, come ha ulteriormente dimostrato nelle sue recenti dichiarazioni. È sicuramente importante che non ci siano intoppi burocratici di nessun genere nel far rispettare una legge che, per quanto riguarda la proroga, è già attuativa. Al tempo stesso, chiediamo che venga istituito al più presto un tavolo per poter discutere e trattare al meglio tutti quegli altri argomenti che dovranno essere definiti con decreti attuativi e che rivoluzioneranno la gestione del demanio marittimo.
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