L’avvocato Bartolo Ravenna (nella foto) ha rassegnato le sue dimissioni da portavoce nazionale del Coordinamento concessionari pertinenziali italiani. «Le dimissioni sono motivate da impegni di lavoro ed erano già state concordate nel momento che decise di prendere in mano il timone, a prescindere dal risultato del decreto rilancio», informa una nota del Coordinamento pertinenziali. Al posto di Ravenna subentrerà il suo predecessore Walter Galli.
L’avvocato Ravenna ha ricoperto il ruolo di portavoce dei pertinenziali per 55 giorni, fino alla votazione del decreto rilancio dove il Coordinamento era riuscito a far approvare un emendamento che avrebbe abrogato gli ingenti canoni Omi e risolto i contenziosi in essere, ma che è stato stralciato all’ultimo minuto per motivi non ancora chiari.
«Noi pertinenziali iscritti rispettiamo la conferma del suo abbandono del ruolo delicato e di grande responsabilità che comporta essere il portavoce di aziende che da 13 anni subiscono una grave ingiustizia e che ha minato le nostre imprese che da sane, per colpa dello Stato, sono diventate imprese morose», prosegue la nota del Coordinamento. «Sappiamo che Bartolo, a cui vanno i nostri ringraziamenti, non ha nessuna responsabilità su quanto accaduto, anzi lo dobbiamo ringraziare immensamente per averci condotto a un passo dalla risoluzione definitiva e sappiamo che continuerà a battersi con noi fino alla fine».
«Le nostre aziende hanno subito da un giorno all’altro aumenti del canone demaniale spropositati – sottolinea il Coordinamento pertinenziali – e la rabbia ci ha furiosamente assalito dopo lo stralcio dell’emendamento approvato all’unanimità. Abbiamo il cuore spezzato dal dolore inflitto da una politica sadica che prima ci mostra uno spiraglio di futuro e poi ci fa ripiombare nel tunnel al buio, soli e maltrattati. Tutto questo, però, ha dimostrato che tutte le forze politiche presenti in parlamento hanno certificato che la nostra morosità non è frutto di una nostra incapacità imprenditoriale, né tanto meno della disonestà di impresa. Tutt’altro: hanno detto che falliremo per colpa della loro mancanza di coraggio».
Prosegue la nota: «Tutte le donne e gli uomini che hanno avuto il privilegio di sedere nelle aule parlamentari, di qualunque colore politico siano, dovrebbero riflettere seriamente sul perché è stato possibile lo stralcio. Noi lo sappiamo e sarà nostra cura farlo comprendere a tutti loro e nei prossimi giorni sentirete il nostro punto di vista, che non sarà condizionato né dallo sconforto, né dalla delusione e soprattutto non sarà accecato dalla nostra rabbia. Intanto abbiamo chiesto a Walter Galli di riprendere il timone del Coordinamento perché ne abbiamo stima. Galli ci guiderà nei prossimi giorni a provare come ultimo tentativo a rendere giustizia alle nostre imprese e alle nostre famiglie».
«Ci sono volute ore interminabili per avere una risposta da Walter – conclude il Coordinamento – la cui azienda è stata chiusa da una ordinanza quantomeno inopportuna del sindaco di Pomezia, che già lo considera “ex concessionario”, costringendolo a fare da guardiano. Abbiamo ascoltato le riflessioni intime e profonde che condizionavano la sua scelta, e che per rispetto della sua persona rimarranno tra noi, tra esseri simili che condividono un’esperienza che non auguriamo a nessuno. Ciò che conta è che da oggi Walter Galli è il nostro portavoce nazionale, affiancato e coadiuvato dal grande uomo e avvocato Bartolo Ravenna e dai portavoce regionali».
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