La Ragioneria di Stato sarebbe contraria alla proroga di un anno delle concessioni balneari, proposta da due emendamenti al decreto milleproroghe in discussione in queste ore in Senato. Lo riferiscono diverse autorevoli agenzie di stampa e fonti parlamentari. Il rischio potrebbe essere quello di uno stralcio della norma prima del voto definitivo in Senato.
Secondo quanto confermato a Mondo Balneare da alcuni esponenti di maggioranza e opposizione, la Ragioneria generale dello Stato avrebbe espresso «parere non confortevole» sulle misure approvate la settimana scorsa dalle commissioni V e X del Senato in materia di concessioni balneari, e questo avrebbe indotto il ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani a chiedere la sospensione di un’ora dei lavori dell’aula del Senato, impegnata da ieri con l’esame del decreto. I senatori di opposizione Luigi Manca (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Raffaella Paita e Silvia Fregolent di (Iv) parlano di «problemi di conduzione parlamentare, oltre al merito». Nello specifico, secondo Manca è stato fatto «un pasticcio elettorale» per prendere qualche voto in più alle regionali. L’opposizione riferisce anche di uno scontro in aula tra il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, che vorrebbe andare avanti a prescindere dal parere della Ragioneria, e il ministro Ciriani secondo cui non si può non tenerne conto.
Questa situazione, hanno spiegato i senatori dell’opposizione all’agenzia Askanews, si sarebbe verificata perché la questione delle concessioni balneari è stata inserita in commissione con tre distinti emendamenti, di Forza Italia, della Lega e dei relatori, sui quali non era richiesto il parere della Ragioneria, che invece sarebbe stato obbligatorio nel caso di emendamenti del governo. «Ma nonostante le nostre richieste – ha detto Manca – il governo non ha mai voluto presentare un emendamento complessivo in commissione». E ora, nel passaggio in aula del testo approvato in commissione, il parere necessario della Ragioneria di Stato non sarebbe favorevole a causa dei rischi per la finanza pubblica a causa della possibile procedura di infrazione europea.
Non è ancora chiaro come il governo e le forze di maggioranza intendano reagire al niet della Ragioneria di Stato, ovvero se mantenendo l’emendamento oppure stralciandolo. Di certo una decisione andrà presa prima del voto in Senato, previsto entro questa settimana, dal momento che l’esecutivo ha preannunciato l’intenzione di porre la questione di fiducia nel secondo passaggio alla Camera, previsto per mercoledì 22.
L’opposizione della Ragioneria di Stato, se dovesse portare all’effettivo stralcio dell’emendamento, confermerebbe purtroppo i timori espressi già la scorsa settimana da Mondo Balneare; ovvero che la proroga di un anno sarebbe stata solo una misura proclamata per attirare il consenso della categoria in vista delle elezioni regionali la scorsa domenica in Lazio. Le forze di maggioranza infatti non potevano non sapere che il Consiglio di Stato a novembre 2021 ha proibito qualsiasi proroga automatica sulle concessioni balneari in scadenza il 31 dicembre 2023. Pertanto era prevedibile che, dopo il voto, la proroga avrebbe potuto essere ritirata con una scusa (tra quelle più plausibili avevamo nominato proprio l’opposizione della Ragioneria di Stato). Ancora nulla è stato deciso, ma non appena si avranno notizie più certe, pubblicheremo tempestivi aggiornamenti.
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