Una forte mareggiata di libeccio si è abbattuta ieri sulle coste tirreniche, provocando allagamenti a stabilimenti balneari ed edifici sul mare, oltre che l’aggravamento dell’erosione costiera in numerose località. Le onde, alte più di tre metri, hanno colpito in particolare la Liguria, il Lazio e la Campania, peggiorando le conseguenze del cataclisma avvenuto il 22 novembre scorso.
La tempesta è stata particolarmente violenta in Liguria. Ad Arma di Taggia il mare ha superato le scogliere e ha allagato l’intera zona della darsena, oltre a colpire alcuni lidi nonostante fossero protetti dalle dune artificiali di sabbia. Problemi registrati anche a Genova, Rapallo, Chiavari e Sestri Levante, dove le amministrazioni hanno dovuto chiudere alcune strade lambite dalle onde. Nel capoluogo il mare ha danneggiato spogliatoi, centrale termica e impianti di areazione del centro sportivo di Sturla, mentre a Lavagna alcune grandi vasche dell’acquacoltura hanno strappato gli ormeggi, finendo sull’arenile.
In Campania, sulla costa del Cilento sono stati segnalati allagamenti a numerosi lidi. Tra questi, il più sfortunato è stato il Lido Azzurra di Marina di Casal Velino, completamente spazzato via dalle onde.
Infine sul litorale romano, dove i balneari erano preoccupati già da giorni per l’arrivo della mareggiata, la situazione è stata di moderata criticità sulle spiagge di Ostia, Fregene e Focene, già compromesse dall’erosione. Diversi stabilimenti sono stati invasi dalle onde, che si sono accanite soprattutto contro il lido La Vela di Fregene (nella foto in apertura dell’articolo), ulteriormente danneggiato dopo che era stato già parzialmente abbattuto dalla mareggiata di due mesi fa. Per gli altri stabilimenti, invece, fortunatamente questa volta non risultano avvenuti crolli di manufatti, ma solo allagamenti che hanno comunque provocato danni e disagi.
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