Uno stabilimento balneare del Cilento (nella foto) è stato completamente spazzato via dalla violenta mareggiata che ieri ha colpito il litorale tirrenico, e che ha messo a rischio molti altri lidi del territorio campano. Si tratta del Lido Azzurra di Marina di Casal Velino (Salerno). «Le onde dei giorni scorsi hanno messo a nudo le grandi fragilità delle nostre meravigliose coste campane», dichiara il presidente regionale di Fiba-Confesercenti Raffaele Esposito. «Da ieri pomeriggio e per tutta la notte siamo stati in contatto con decine di imprenditori turistici balneari preoccupati per le sorti della propria azienda minacciata dalle onde e in alcuni casi vinta dalla furia del mare, come per la nostra imprenditrice lungo le coste del Cilento che ha visto la propria attività letteralmente devastata e inghiottita dal mare. Ho ascoltato le sue parole istante per istante mentre il mare inesorabilmente distruggeva ogni cosa: parole condite da rabbia, dolore e disperazione, ma anche tanta dignità e determinazione nella voglia di tornare a rimettere quanto prima in piedi tutta la sua vita e quella della propria famiglia ripristinando la propria azienda».
Prosegue Esposito: «È proprio in momenti come questo che monta la rabbia per i commenti troppo spesso facili verso la categoria dei balneari, che al 90% è composta da aziende a carattere familiare con l’imprenditore che è in realtà il primo lavoratore nella propria attività. Si tratta di ironie spicciole per presunti guadagni milionari e per attività considerate “ricche” e prive di problemi, ma in realtà non è affatto così, e la mareggiata di questi giorni lo dimostra».
«In una fase terribile per gran parte degli imprenditori balneari, la nostra vuole essere l’ennesima testimonianza che nel momento più basso del supporto e della solidarietà dell’opinione pubblica, la categoria va tutelata e difesa in primis dalle istituzioni locali», afferma il presidente di Fiba-Confesercenti Campania. «È qui che il nostro tessuto economico e sociale può essere facilmente capito, compreso e aiutato concretamente, perché le persone oneste e i lavoratori del settore balneare trasparenti e virtuosi vanno aiutati in tutti i modi possibili con i fatti».
Conclude Esposito: «In questo momento che dura da troppo tempo, non ci spaventano soltanto le mareggiate sempre più violente, ma anche gli alibi e i cavilli della burocrazia che devono essere recepiti anche dall’Unione europea, e che vorrebbero spazzare via i sacrifici, il lavoro e la dignità di chi lavora onestamente occupando dietro pagamento piccole porzioni di spiaggia».
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