L’intera riviera romagnola, da Ravenna a Riccione, è stata inondata da una forte mareggiata che ha allagato centinaia di stabilimenti balneari, finendo fino alle strade. L’allerta meteo diramata nella giornata di ieri ha permesso ai titolari dei lidi di farsi trovare pronti al peggio, rimuovendo lettini e ombrelloni già sistemati per la stagione estiva, ma l’Adriatico ha comunque trovato strada libera per andare fin dentro i bar e i ristoranti sulla spiaggia. Oltre ai fiumi in piena a causa dell’elevata quantità di pioggia, con svariate esondazioni e allagamenti che hanno interessato le città dell’entroterra, anche la riviera romagnola è stata dunque colpita dalle criticità meteorologiche di oggi, conseguenza della crisi climatica globale che sta provocando eventi atmosferici sempre più violenti ed estremi. In questo scenario la riviera romagnola è una delle aree più fragili e a rischio, tra innalzamento del livello del mare, subsidenza del suolo, cementificazione del territorio ed erosione costiera.
Le criticità sono iniziate nella tarda mattinata di oggi, con le prime inondazioni delle strade avvenute tra Milano Marittima e Lido di Dante, nel ravennate. I sindaci di Ravenna e Cervia hanno emesso delle ordinanze per vietare l’accesso alle vie limitrofe ai portocanali e alla spiaggia (eccetto i titolari di stabilimenti balneari e il loro personale) e la circolazione ferroviaria è stata sospesa in tutta la Romagna. Molto critica la situazione anche a Rimini e Riccione, col mare che ha sommerso completamente la spiaggia e ha allagato le strutture in prima linea sulla costa. A Riccione, in particolare, la mareggiata ha allagato molte strade ed edifici, fra cui il pronto soccorso, col Comune che ha consigliato di non uscire di casa e ha chiuso tutti i sottopassaggi e i ponti.
Per fronteggiare la preoccupante situazione, la Cooperativa Bagnini di Cervia ha formato due squadre di pronto intervento reperibili a chiamata, a disposizione 24 ore su 24 per tutti i titolari di stabilimenti che avessero bisogno di un intervento immediato sulle spiagge. Già nella giornata di ieri era stata ricostruita in fretta e furia la duna artificiale di sabbia in prossimità delle aperture del mare come il canalino di Milano Marittima e il portocanale di Cervia. «Stiamo monitorando in tempo reale gli avvenimenti sulle spiagge di Cervia», spiega il presidente della Cooperativa Bagnini Fabio Ceccaroni. «Per qualsiasi esigenza, tutti i soci possono mettersi in contatto con i nostri uffici, aperti anche di notte per ogni necessità e trasformati in centrale operativa d’emergenza. Per la prima volta abbiamo organizzato delle squadre di pronto intervento a disposizione per aiutare i colleghi ad affrontare la situazione e ci stiamo già preparando per ripristinare le battige quando la tempesta sarà passata. C’è da chiedersi se chi parla di Bolkestein mettendo sotto accusa i balneari che operano sulla concessione demaniale, si renda conto dello sforzo economico che dobbiamo affrontare per queste attività di tutela della costa: si tratta di costi ingenti sia in termini economici che fisici, messi in campo in tempo reale per accogliere il turista in una spiaggia sempre perfetta».
Sull’evento è intervenuto anche il presidente nazionale del Sindacato italiano balneari Antonio Capacchione: «Quanto sta accadendo in queste ore sulle spiagge dell’alto Adriatico costituisce purtroppo la normalità per i balneari. Le violente mareggiate stanno vanificando il lavoro di allestimento e di preparazione effettuato nelle scorse settimane dai colleghi, per cui bisogna immediatamente rimboccarsi le maniche e affrettarsi a risistemare tutto. Intanto, il mese di maggio per il nostro lavoro è saltato del tutto. Il nostro è un lavoro pesantemente segnato dell’incertezza, anche per le condizioni atmosferiche, e solo per questo meriterebbe più rispetto e considerazione».
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