Una delegazione di Assobalneari Italia – Federturismo Confindustria, composta dal presidente nazionale Fabrizio Licordari e dal presidente regionale dell’Abruzzo Ottavio Di Stanislao, ha incontrato ieri a Roma il sottosegretario al turismo Lorenza Bonaccorsi insieme alle altre associazioni di categoria. Il tavolo, organizzato dal deputato Umberto Buratti, è stato occasione per fare il punto della situazione sulle problematiche degli stabilimenti balneari.
«In merito ai pertinenziali – riferisce il presidente Licordari – abbiamo espresso al sottosegretario Bonaccorsi la necessità di trovare una soluzione definitiva: centinaia di piccole imprese si trovano in una situazione insostenibile, a un passo dal fallimento, e la sospensione di sei mesi inserita decreto Milleproroghe non è affatto sufficiente. Il governo deve mettere mano alla materia dei canoni per restituire serenità economica a queste famiglie».
«Per quanto riguarda gli altri problemi dei balneari – prosegue Licordari – abbiamo chiesto che il ministero emani una circolare esplicativa per non lasciare più alibi a tutte quelle amministrazioni inadempienti che non hanno ancora rilasciato l’estensione delle concessioni demaniali fino al 2033, prevista dalla “legge Centinaio”. Nelle ultime settimane il settore è infatti ripiombato in un perverso clima di incertezza, a causa di incomprensioni dovute ad alcune circolari inappropriate, e la categoria deve restare in massima allerta».
«Abbiamo ricordato al sottosegretario Bonaccorsi che l’estensione al 2033 è valida a tutti gli effetti, poiché né la Commissione europea né la Corte costituzionale hanno ad oggi espresso nessuna valutazione negativa. Circolari come quella della procura di Genova sono ingiustificabili, poiché questi enti non hanno la competenza per indirizzare l’interpretazione di una legge», precisa Licordari. «Che si tratti del ministero del turismo o di quello alle infrastrutture, è importante che si agisca subito per evitare che la situazione diventi ingestibile: altrimenti continueranno a esserci funzionari che, per non prendersi responsabilità, si rifiuteranno di estendere le concessioni o addirittura ne disporranno la revoca in autotutela (come accaduto nei giorni scorsi in Salento, NdR)».
«In ogni caso, i quindici anni sono importanti ma non sufficienti», conclude Licordari. «Come abbiamo già evidenziato al ministro delle infrastrutture Paola De Micheli in occasione di un precedente incontro promosso dal senatore Maurizio Gasparri, anche ieri abbiamo evidenziato la necessità di escludere gli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein: per farlo basta approvare un emendamento di tre righe, proprio come è stato fatto per gli ambulanti nella legge di bilancio 2018. Si tratta solo di avere la volontà politica per farlo».
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