Attualità

I veri balneari? Contro la mafia e a tutela dell’ambiente

A Carrara un intenso convegno per discutere di infiltrazioni mafiose nelle imprese di spiaggia e rispetto dell'ecosistema costiero. Con la consapevolezza che occorre valorizzare certi temi per essere dalla parte dell'opinione pubblica.

di Alex Giuzio

Un unico filo conduttore: il rispetto. Per la legge e per l’ambiente. Sono i veri imprenditori balneari a seguirlo, e ieri lo hanno voluto dimostrare in occasione della fiera Balnearia a Marina di Carrara, con un interessante convegno organizzato dai Balneari della Toscana per discutere di "Legalità e sviluppo sostenibile nelle imprese turistico-ricettive" insieme a tre ospiti di rilievo: la giornalista di Repubblica Federica Angeli, che da un anno e mezzo vive sotto scorta in seguito ad alcune sue inchieste che hanno fatto tra l’altro emergere le infliltrazioni mafiose nella gestione delle concessioni balneari di Ostia, e i responsabili nazionali di Legambiente Sebastiano Venneri e Angelo Gentili, che seguono direttamente le questioni relative al mare e alle coste italiane.

Bruciante l’intervento di Federica Angeli, che ha raccontato in dettaglio la sua attività di inchiesta sul dominio della criminalità organizzata lungo il litorale di Ostia, che ha toccato gli stabilimenti balneari e alcune famiglie note come i Papagni. «La mafia non era controllata e faceva ciò che voleva da decenni – ha spiegato la Angeli – anche nell’accaparrarsi la gestione delle concessioni balneari», naturalmente allo scopo principale di riciclare denaro. Una vicenda che si protraeva da vari anni e che ha visto varie minacce di morte a diversi imprenditori, oltre che alla stessa giornalista di Repubblica, in un vortice di illegalità che vedeva il dominio totale della criminalità organizzata, appoggiata dai poteri forti e così in grado di ottenere ciò che voleva. Un rischio elevato per tutta l’Italia – questo il messaggio implicito dell’intervento – se le evidenze pubbliche delle spiagge saranno attivate a livello nazionale senza alcun tipo di controllo, come sembra purtroppo emergere dalle bozze di legge in lavorazione.

Per dare a chiunque la possibilità di ascoltare le fondamentali parole della giornalista, abbiamo deciso di pubblicare integralmente il video del suo intervento, disponibile qui di seguito.

Sugli aspetti ambientali si sono poi concentrati gli interventi di Angelo Gentili (responsabile nazionale turismo di Legambiente) e Sebastiano Venneri (vicepresidente nazionale Legambiente, per anni a guida del settore mare dell’associazione). Gentili ha evidenziato come «i dati statistici affermino che il turista ha esigenze di natura, cultura, paesaggio e ambiente», e per questo è necessario che gli imprenditori balneari non sottovalutino questi aspetti, «ma anzi li valorizzino». Proprio per questo, Legambiente ha stilato un degalogo delle imprese balneari ecosostenibili che ha già trovato diverse adesioni in Italia, come nel consorzio delle Marine del Parco di Viareggio o nell’Associazione balneari Marina di Camerota. «Nella gestione familiare delle imprese balneari c’è più etica ambientale rispetto alla gestione multinazionale – ha concluso Gentili – ma anche le famiglie balneari devono stare attente a rispettare sempre il loro ruolo di sentinelle del mare».

Qui di seguito, il video integrale dell’intervento di Gentili.

Infine, Sebastiano Venneri ha citato l’esempio della Spiaggia dei Conigli a Lampedusa, luogo di deposizione delle tartarughe preso in gestione da Legambiente: «Avremmo potuto semplicemente chiuderlo al pubblico per preservarlo – ha detto Venneri – e invece abbiamo voluto far convivere ambiente e turismo balneare, per far capire che questo è possibile».

«Il demanio marittimo è un patrimonio complicatissimo – ha aggiunto Venneri – e va gestito con grande cura. Chi sta lavorando al riordino della materia dovrebbe tenerne conto e finora non lo ha fatto: il settore balneare non meritava il percorso di bozze segrete e controbozze portato avanti finora; ci voleva più trasparenza. L’Italia ha già perso troppi treni per rilanciare il suo turismo: non bruciamo anche l’ennesimo, forse l’ultimo per uscire dalla crisi. Il tema ambientale è l’unica chiave dotata di un sufficiente margine di competitività per potersi definitivamente accreditare a livello internazionale come paese della bellezza e della sostenibilità, perché la bellezza da sola ormai non basta più. Gli operatori balneari devono avere consapevolezza di questo». L’intervento integrale di Venneri è disponibile qui di seguito.

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