«Abbiamo ribadito in tutte le sedi e in ogni occasione, anche ieri mattina durante l’incontro con Fratelli d’Italia, che la legge 118/2022 va abrogata e non prorogata». Lo afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, in seguito al colloquio di ieri tra le associazioni balneari e alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia. Le associazioni sono state invitate a scegliere se sostenere la proroga di un anno delle concessioni oppure quella di tre mesi della delega per attuare la legge 118/2022, voluta dal precedente governo di Mario Draghi per riassegnare i titoli tramite procedure selettive, ma il Sib-Confcommercio si oppone a entrambe le proposte e chiede di abrogare la 118/2022.
«Non siamo stati né siamo disponibili a cambiare questa posizione, che riteniamo essere motivata e fondata», tuona Capacchione. «La legge 118/2022 contiene delle norme pasticciate e dannose per i balneari e per il paese che, si ricorda, abbiamo contrastato anche con la grande manifestazione del 10 marzo scorso».
«Le “proroghette” sono inutili, inefficaci e persino dannose», conclude il presidente del Sib. «Serve una legge di riforma della materia che tuteli i balneari attualmente operanti con una soluzione “strutturale”: sono le parole del presidente del consiglio Giorgia Meloni, che condividiamo e apprezziamo. La questione balneare è seria e drammatica. Servono chiarezza e coerenza».
Il Sib-Confcommercio ha dettagliato e argomentato le sue richieste in una lettera consegnata al deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna. Per approfondire, scarica la lettera >
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