La sentenza del Tar di Firenze contro l’estensione delle concessioni balneari al 2033 ha avuto un’ampia eco mediatica, a differenza, purtroppo, di quanto avvenuto con la sentenza di segno completamente diverso del Tar di Lecce del novembre scorso. Sorge il sospetto che il clamore non sia il frutto semplicemente di un’informazione superficiale e parziale, bensì dello scatenarsi del solito livore contro una categoria di onesti lavoratori e non di capitani d’industria che meriterebbe ben altra considerazione. Si arriva persino a commenti fuorvianti e suggestivi.
A tal proposito si stigmatizza il commento palesemente omissivo sulla sentenza del Consiglio di stato n. 2002 depositata il 9 marzo 2021. Da una semplice lettura della stessa si evince che riguarda non la questione della proroga o estensione temporale delle concessioni vigenti ex lege n. 145/2018, bensì della vicenda del rilascio di una nuova concessione. Infatti si tratta di «un’istanza per il rilascio di un’area demaniale in concessione»; e per tale «rilascio della concessione demaniale marittima richiesta» si conferma il principio pacifico mai contestato e da sempre applicato dalle nostre istituzioni (Capitaneria di porto prima e Comuni dopo) che «l’attuale quadro normativo regionale e, in particolare, l’art. 8, l.r. n. 17/2015, secondo cui la concessione è rilasciata all’esito di selezione del beneficiario effettuata attraverso procedura a evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, proporzionalità, efficienza e parità di trattamento, nonché della libera concorrenza».
Ora l’interrogativo è: a chi giova creare confusione e allarmismo? Soprattutto in questo particolare momento? La competenza tecnica di alcuni commentatori rendono inescusabile l’errore o l’aver sottaciuto differenze sostanziali. C’è bisogno di chiarezza non solo da parte delle istituzioni, ma anche da parte dei mass media e dei commentatori più o meno interessati.
Per un contributo di chiarezza, abbiamo organizzato con la Confcommercio Toscana l’iniziativa che si terrà domani e che non vuole essere solo sindacale, ma anche e soprattutto tecnico-giuridica.
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