«Sebbene con una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 13 gennaio, relativa a un chiosco in Maremma, si stabilisca che le concessioni antecedenti il 2009 abbiano diritto a un riconoscimento di indennizzo, rimane però assurdamente confermata la scadenza delle aste al 31 dicembre 2023 (stabilita da una precedente pronuncia di Palazzo Spada, NdR). Ricordo che come Fratelli d’Italia faremo ricorso alla Corte costituzionale contro tale pronuncia che ha annullato la proroga delle concessioni balneari al 2033 e imposto le gare entro due anni». Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, che ha messo a punto il ricorso insieme alla presidente Giorgia Meloni e a un pool di avvocati di Fratelli d’Italia sollevando il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
«Assobalneari, Sib-Confcommercio e altre associazioni chiedevano da tempo un atto di coraggio che solo il nostro partito ha avuto la forza di accogliere e attuare», prosegue Zucconi. «Tengo a specificare che la nostra battaglia a difesa delle concessioni demaniali marittime non si limita alle sole attività legate al mondo balneare, ma si estende anche alle concessioni per il trasporto privato locale (come per esempio i taxi), alle guide turistiche, al commercio ambulante, ai porti turistici e alle centrali idroelettriche».
Conclude il deputato di Fratelli d’Italia: «Abbiamo già presentato una proposta di legge per garantire che il sacrosanto principio di reciprocità fra gli Stati europei venga assicurato e che gli interessi nazionali non siano violati: ricordo che a proposito delle concessioni demaniali marittime Spagna, Croazia e Portogallo hanno scelto di bypassare la direttiva Bolkestein, mentre Svezia, Polonia e Austria hanno scelto di non applicare la messa all’asta delle concessioni idroelettriche. E il nostro governo? Come sta tutelando migliaia di imprese e famiglie italiane? Fratelli d’Italia, attraverso ordini del giorno, proposte di legge e interrogazioni parlamentari, ha da sempre spronato i governi che si sono succeduti a intervenire su queste tematiche e continuerà a farlo fino a che non verrà messa mano a uno dei temi chiave della nostra economia».
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