Attualità

Spiagge come gli alberghi: arrivano le stelle per classificarle

La proposta, lanciata dalla Federazione italiana di salvamento acquatico, è stata presentata alla fiera Balnearia.

di Alex Giuzio

Classificare gli stabilimenti balneari con le stelle, come accade per gli alberghi. Potrebbe diventare presto possibile grazie al progetto presentato ieri dalla Fisa, la Federazione italiana di salvamento acquatico, alla fiera Balnearia di Carrara.

Il progetto punta infatti a definire degli standard comuni per gli stabilimenti balneari, da far verificare a un ente certificatore esterno che poi attribuisca la valutazione. «Non vogliamo che diventi un elemento di competizione tra imprese, bensì uno strumento di chiarezza nei confronti dei turisti», ha detto Gino Scateni, consulente e auditor per organismi di certificazione, che ha presentato il progetto auspicandone un imminente partenza dal litorale di Massa-Carrara.

Ecco la nostra intervista per saperne di più.

 

«Il nostro intento – ha esordito Scateni – è applicare per la prima volta in Italia uno standard specifico per classificare gli stabilimenti balneari, da far rilasciare a un ente accreditato. Attualmente nel nostro paese esistono solo classificazioni basate sull’autocertificazione, senza nessuno che ne attesti la veridicità, e che oltretutto sono molto diverse di regione in regione. Solo nelle Marche e in Emilia-Romagna ci sono casi di stabilimenti balneari con certificazione ISO, ma sono basate sullo standard 9001 che riguarda la gestione aziendale in generale e non altri aspetti specifici della spiaggia».

La situazione all’estero, ha detto Scateni, è invece molto diversa: «Nel resto d’Europa la mentalità dello standard ISO è molto più diffusa. In Gran Bretagna, per esempio, l’ente certificatore BS ha proposto a ISO l’accreditamento di una certificazione specifica per gli stabilimenti balneari, poi diventata realtà». Si tratta dell’ISO 13001:2015, di cui abbiamo parlato anche su Mondo Balneare (vedi articolo). «Tuttavia questo standard ISO è molto impostato sulla realtà britannica degli stabilimenti balneari – ha precisato Scateni – e richiede certe caratteristiche, come per esempio la sirena di allerta in caso di alta marea, che in Italia sono insolite».

«La mia proposta è invece più innovativa», ha illustrato Scateni. «Si tratta di definire un nuovo standard, partendo dalla base dell’ISO 9001, ma stabilendo una serie di parametri specifici come la pulizia, i materiali ecocompatibili, la distanza tra ombrelloni, gli scarichi, la Bandiera blu, eccetera. Sulla base di questi parametri, si farà una differenziazione che darà rilievo agli elementi altamente qualificanti e che stabilirà un sistema di classificazione molto simile a quello degli alberghi, per far sapere al turista in maniera semplice e intuitiva che tipo di stabilimento balneare sta scegliendo. Oggi infatti questo non è possibile. Il nostro intento non è mettere le spiagge in competizione, ma solo garantire più trasparenza e dare la possibilità alle località balneari di possedere degli ottimi biglietti da visita in più».

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