La Regione Sicilia ha messo a evidenza pubblica svariati beni immobili sul demanio marittimo da destinare agli imprenditori privati per la loro riqualificazione. Gli edifici, attualmente in stato di abbandono e precarietà, dovranno essere ristrutturati dai vincitori della gare per essere poi destinati, ai sensi della legge regionale n. 15 del 29 novembre 2005, ad attività di stabilimenti balneari, ristorazione e somministrazione bevande, aree di intervento per imbarcazioni, esercizi diretti alla promozione e al commercio nel settore del turismo e porti turistici. Le concessioni vanno dai 6 ai 50 anni a seconda della tipologia. Inoltre, tra le regole previste nel decreto c’è il divieto, all’interno delle aree demaniali date in concessione, di utilizzare materiali in plastica “usa e getta” non compostabile.
Il bando, pubblicato lo scorso 8 febbraio sulla Gazzetta ufficiale regionale, ha come obiettivo quello della «completa valorizzazione dei fabbricati insistenti sul pubblico demanio marittimo», stimolando tramite i privati lo sviluppo delle attività turistiche e commerciali «compatibili con gli usi del mare», così da sostenere anche l’incremento delle entrate erariali.
Più in dettaglio, oggetto delle evidenze pubbliche sono 19 lotti distribuiti tra Palermo (due immobili a Sferracavallo e Addaura), Agrigento (un ex bar e ristorante), Ribera (un edificio in località Secca Grande), Fiumefreddo (due ex bagni pubblici a Marina di Cottone), Riposto (due immobili della ex Agenzia delle dogane), Mascali (due ruderi in località Sant’Anna), Acireale (una ex stazione di servizio a Pozzillo), Butera (un immobile a Castello di Falconara), Gela (un pontile sbarcatoio sul lungomare e un fabbricato al porto rifugio), Scicli (una lanterna-semaforo), Avola (una ex caserma della finanza a Capo Negro), Favignana (una ex abitazione a Punta sottile), Castellammare del Golfo (un ex ristorante in Via Plaja) e Mazara del Vallo (una ex casa agricola lungo la strada provinciale Torretta Granitola).
Il canone a base d’asta va da 990 euro per il più basso a quasi 20 mila euro per il più alto. La concessione sarà soggetto al pagamento di un canone annuo. Possono partecipare all’evidenza pubblica tutti gli operatori economici (anche stranieri), cioè gli imprenditori individuali, le società e cooperative, i consorzi fra società cooperative di produzione e lavoro, i consorzi stabili, i raggruppamenti di operatori economici, le associazioni temporanee.
Il termine di presentazione delle domande è il 30 aprile 2019, data entro cui bisognerà inviare i plichi con le offerte agli uffici dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente. Tutti i dettagli del bando sono contenuti nella Gazzetta ufficiale regionale dello scorso 8 febbraio, disponibile cliccando qui.
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