Il presidente di Assobalneari Italia – Federturismo Confindustria Fabrizio Licordari ha scritto al ministro delle infrastrutture Paola De Micheli per esprimere «sconcerto» in seguito alla circolare inviata dal direttore generale del Mit Mauro Coletta, che «di fatto è un invito esplicito a disapplicare la legge che ha esteso la durata delle concessioni demaniali marittime per di 15 anni».
«Avevamo valutato positivamente l’incontro con Paola De Micheli – spiega Licordari – e al contempo ci eravamo impegnati a vigilare sull’operato del ministro affinché mantenesse le promesse fatte. Ecco perché non abbiamo abbassato la guardia nemmeno durante le festività, prendendo carta e penna per esprimere il nostro disappunto non appena siamo venuti a conoscenza della circolare».
La lettera di Assobalneari al ministro De Micheli
Così esordisce la lettera che il presidente di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari ha inviato al ministro De Micheli: «Grande è stata la nostra sorpresa nell’apprendere del contenuto della circolare del direttore generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 675 e seguenti, della legge 30 dicembre 2018 n. 145. Non è esattamente la circolare che tutti ci saremmo aspettati dopo l’incontro dello scorso 12 dicembre presso il suo ministero, alla presenza del senatore Maurizio Gasparri. Di fatto la circolare del suo direttore generale è un invito esplicito a disapplicare la legge che ha esteso la durata delle concessioni demaniali marittime in essere (non scadute) per un periodo di 15 anni».
La circolare, prosegue Licordari, «ha generato sconcerto tra le decine di migliaia di imprese del settore e le amministrazioni preposte alla gestione del demanio costiero, e non è esente da censure, anche sotto il profilo dell’intempestività. Se si decide di percorrere un sentiero eminentemente giuridico, avulso da più ampie considerazioni di carattere politico, sociale ed economico, sarebbe opportuno comparare le diverse soluzioni giurisprudenziali afferenti la fattispecie. Limitandoci allo stretto essenziale, e riservando ulteriori approfondimenti, non possiamo non sottolineare come nella circolare del 19 dicembre scorso si sia preso in considerazione un solo aspetto giurisprudenziale, quello più penalizzante per il nostro settore, dimenticando le coeve e difformi sentenze del Consiglio di Stato, di cui ricordiamo, tra le altre, la n. 07258/2019 della sezione V, pubblicata il 24 ottobre 2019. Questa sentenza dichiara in modo esplicito che la durata delle concessioni demaniali marittime in essere è stata estesa di diritto, ipso iure, dall’art. 1, commi 682 e seguenti, della legge n. 145 del 2018, per un periodo di anni quindici».
«Forse ancor meno pertinenti sono le considerazioni sulla disapplicazione di leggi dello Stato da parte dell’apparato amministrativo», aggiunge il presidente di Assobalneari Italia. «Secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, infatti, le sentenze degli organi di giurisdizione esplicano i loro effetti limitatamente al caso deciso, oggetto del giudicato. Ma vi è di più. Riguardo l’art. 1, commi 675 e seguenti della legge 145/2018, non vi sono contestazioni da parte degli organi di giustizia comunitaria e della Commissione europea. Viceversa, sono in corso da tempo interlocuzioni con Bruxelles, volte a fornire i più ampi chiarimenti sulla compatibilità della stessa normativa con il diritto eurocomunitario. Sul punto è bene non dimenticare che, per consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, “coloro che esercitano le funzioni amministrative hanno infatti l’obbligo di applicare le leggi (anche se ritenute illegittime), in ossequio al principio di legalità, visto che l’ulteriore dimensione della legalità costituzionale ha il proprio presidio naturale nella competenza (esclusiva) della Corte costituzionale” e, quindi, aggiungiamo per quanto interessa, della Corte di giustizia europea (tra le altre Consiglio di Stato sez. V, 14 aprile 2015, n. 1862)».
Conclude la lettera: «Se mai fosse ancora necessario sottolinearlo, il problema potrebbe essere eliso alla radice dalla sfera della politica, se solo il governo volesse concretamente tutelare le circa 30.000 piccole imprese balneari che operano sul territorio nazionale, come hanno fatto il Portogallo con la proroga delle concessioni esistenti fino a 75 anni e il diritto di prelazione del concessionario uscente o la Spagna con la Ley de Costas che ha stabilito un termine di durata delle concessioni fino a 75 anni. In conclusione, in accordo a quanto richiesto al governo dalla Conferenza delle Regioni il 13 novembre 2019, auspichiamo che vengano forniti indirizzi interpretativi e applicativi, in relazione alle funzioni amministrative conferite alle Regioni e ai Comuni in materia di demanio marittimo, ai sensi dell’art. 105 del decreto legislativo n. 112 /1998, sulle nuove disposizioni introdotte dalla legge finanziaria 2019».
Allegati
- La lettera integrale di Fabrizio Licordari a Paola De Micheli »
- Il documento della Conferenza delle Regioni allegato alla lettera »
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