Dopo le critiche del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, anche i presidenti di Toscana e Veneto sollecitano il governo Draghi a introdurre il riconoscimento del valore aziendale delle imprese balneari nella proposta di riforma delle concessioni demaniali marittime, inizialmente previsto nella prima bozza di legge approvata all’unanimità dal consiglio dei ministri e poi scomparso prima della trasmissione del testo al parlamento.
Queste le parole del governatore della Regione Veneto Luca Zaia: «Solo riconoscendo il valore aziendale e l’indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l’offerta balneare di qualità della costa veneta. Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l’ammortamento e la valorizzazione dell’esperienza professionale, un elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando così una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo. Lasciare al gestore storico una sorta di “avviamento di impresa” è il riconoscimento del lavoro fatto negli anni in Veneto. Parliamo di un comparto composto da oltre 660 insediamenti, che versa allo Stato oltre 10 milioni di euro di canone all’anno. Non è assolutamente accettabile che nel provvedimento sulle concessioni approvato dal governo compaia solamente il concetto residuo di “ammortamento”. In Veneto gli imprenditori hanno sempre investito milioni di euro nelle proprie attività, fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, e per questo motivo la Regione intende continuare a fare la sua parte chiedendo una correzione della norma».
Analogo il monito del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: «Sul futuro delle concessioni per gli stabilimenti balneari, la Regione Toscana intende proseguire il confronto con gli operatori, con i Comuni e con il governo e il parlamento, chiedendo di introdurre il valore aziendale nell’indennizzo da riconoscere ai concessionari uscenti. Incontreremo ancora le associazioni di categoria e le amministrazioni comunali; l’abbiamo già fatto in queste settimane e proseguiremo. La nostra volontà, condivisa da tutte le Regioni, è in ogni caso quella di chiedere al governo modifiche alla norma proposta: perché di certo occorre tutelare la concorrenza, ma occorre proteggere anche il patrimonio delle imprese che hanno creato il valore e la qualità della offerta balneare in Italia. Abbiamo istituito un tavolo istituzionale con i Comuni costieri e Regione e Comuni compongono un fronte compatto. La proposta di legge contenuta nell’emendamento al ddl Concorrenza presentato dal governo per la riforma del demanio marittimo è sicuramente un passo in avanti rispetto al rischio di collasso che il settore, senza una legge, nel 2024 avrebbe affrontato. La proposta contiene peraltro gran parte dei principi della nostra legge del 2016. Ben vengano dunque le gare, ma sull’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente in caso di mancata riconferma deve essere introdotto il valore aziendale e per questo auspichiamo che il parlamento corregga il testo e lo migliori. La Regione è vicina al settore».
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