«Chiedo scusa agli operatori balneari per le inadempienze del governo precedente e li invito ad avere ancora un po’ di pazienza: fidatevi dello Stato ed entro 30-40 giorni avrete una risposta definitiva sul dpcm per la riforma delle concessioni». Lo ha detto il ministro agli affari regionali Francesco Boccia ieri durante una conferenza stampa a Potenza, rispondendo alle domande dei giornalisti che hanno chiesto aggiornamenti sul decreto per il riordino del demanio marittimo a cui sta lavorando il governo.
«Abbiamo parlato del dpcm proprio a margine dell’ultimo consiglio dei ministri, durante il quale tra l’altro abbiamo deciso di non impugnare la legge della Regione Sicilia sul demanio marittimo», ha reso noto Boccia. «Ribadisco ciò che ho detto alcuni giorni fa a Bari: non amo dare responsabilità agli altri, ma è un dato oggettivo che ci troviamo in queste condizioni perché il precedente governo non ha varato il dpcm che si era impegnato a scrivere entro il 30 aprile 2019. Noi dall’opposizione avevamo dato parere favorevole alla proroga, ma avvisando l’esecutivo che quando si fanno delle leggi per ragioni di propaganda, poi si pagano: non si possono dare 15 anni agli operatori, determinando una serie di investimenti, e poi rischiare che la norma salti». Il riferimento è all’estensione delle concessioni balneari fino al 2033, inserita dal governo Lega-5Stelle nella legge 145/2018 con il contestuale impegno, non mantenuto, a varare entro quattro mesi le linee guida per la riforma organica del demanio marittimo.
«Noi apparteniamo a un’altra scuola di pensiero politico e culturale – ha sottolineato il ministro – e a Bruxelles non sbattiamo i pugni sul tavolo, bensì cerchiamo di dialogare per risolvere i problemi, per far cambiare idea e per costruire strade nuove. Ed è ciò che siamo facendo, con l’intento di chiudere un accordo serio e costruttivo».
«Il precedente governo doveva illustrare a Bruxelles le caratteristiche delle nostre coste, le tipologie di stabilimenti balneari e le differenze tra concessioni, ma non lo ha fatto – ha rimarcato Boccia – e quando ci siamo insediati noi a settembre, abbiamo ereditato il “tutti contro tutti“: gli operatori balneari volevano certezze, i presidenti di regione chiedevano a noi cosa fare e i sindaci erano sotto pressione perché non tutti hanno applicato la legge, col timore che arrivasse una procedura di infrazione».
«La prossima settimana in Conferenza Stato-Regioni formalizzerò ai governatori la richiesta di completare e trasmettere entro il 31 marzo la mappatura precisa delle concessioni esistenti – ha infine promesso il ministro – e nel frattempo il governo non starà con le mani in mano, ma continuerà con quattro ministeri a lavorare al dpcm che darà una rotta chiara all’Italia in materia di demanio marittimo. Intanto chiedo ai sindaci di non tornare indietro, se hanno assunto già degli impegni con gli operatori balneari».
In questo video del giornalista Gianluigi Laguardia è possibile ascoltare l’intervento integrale del ministro Boccia in merito alla riforma delle concessioni balneari.
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