«Caro ministro Calenda, ho appreso delle sue ultime uscite mediatiche sul comparto turistico balneare. L’impressione è che si voglia più entrare a gamba tesa sul dibattito del momento, e non affrontare il tema che vede coinvolte le sigle balneari in un delicato confronto col governo, in cui ricordiamo che il nostro interlocutore è il ministro Enrico Costa, anche se poi la materia coinvolge diverse competenze ministeriali». Lo afferma una lettera di Renato Papagni inviata al ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda.
«Resto enormemente meravigliato delle valutazioni di settore espresse, grossolane, imprecise e superficiali, che non dovrebbero appartenere a una qualificata professionalità come la sua», prosegue la lettera. «In merito alle procedure di evidenza pubblica, o alla questione dei canoni, il metodo in cui sono calcolati e le proposte migliorative, chieda al ministro Costa oppure, semplicemente, provi a leggere il disegno di legge approvato in consiglio dei ministri il 27 gennaio, e troverà molte risposte».
«Sono pronto a incontrarla quando vuole, così potrò trasmetterle le esatte valutazioni su una categoria che, a quanto si legge sulla stampa, sembra proprio non conoscere. Concludo rammentandole che il sottoscritto si avvale di una concessione che scade nel 2028, così come diverse a Roma, che hanno affrontato l’evidenza pubblica vincendo la gara. Avrei proprio il piacere di incontrarla».
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