di David Chiappuella
Importante decisione del Tar Toscana su una causa che riguarda il maxi canone annuale per la concessione di un’area demaniale marittima a Carrara. Con un’ordinanza dello scorso 18 maggio, il Tribunale amministrativo toscano ha concesso una sospensiva in merito al ricorso presentato dal titolare di un noto negozio di nautica cittadino, la Società Nautica Forza 7, contro l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, che unisce i porti di La Spezia e Marina di Carrara, riguardo l’affitto annuale da versare all’Autorità portuale per l’occupazione di un’area demaniale.
Il titolare dell’esercizio commerciale, in sostanza, ha contestato il canone d’affitto impostogli dall’ente, il cui ammontare complessivo era stato fissato in 25mila euro annuali, sostenendo che la corretta cifra da pagare avrebbe invece dovuto essere di 5.600 euro all’anno.
La questione è di bruciante attualità, poiché molte imprese commerciali (in prevalenza stabilimenti balneari), a seguito della legge Finanziaria 2007, hanno subito aumenti del canone demaniale a volte anche superiori anche al 300%. Tutto ciò, aggiunto alla crisi economica ancora in atto, ha costretto molte ditte a chiudere i battenti. Altre, invece, impegnate in centinaia di ricorsi, attendono ancora le sentenze.
Per dimostrare la fondatezza delle proprie ragioni l’imprenditore si è avvalso della competenza dell’ingegnere Giannicola Ruggieri (DemanioMarittimo.com, visita il sito) e dell’avvocato Luciano Montemitro (studio Bm Avvocati) di Foggia. I due professionisti, attraverso un ricorso di altissimo profilo tecnico, hanno convinto i giudici fiorentini a concedere all’imprenditore una sospensiva per quanto riguarda il pagamento della cifra stabilita dall’Autorità portuale, in attesa dell’udienza vera e propria, fissata per il prossimo 7 novembre. Il legale del ricorrente, in particolare, citando la sentenza n. 328, emessa dal Tar il 27 febbraio 2015, in cui si stabiliva che “sono di proprietà del concessionario le opere che questi ha realizzato sulla superficie demaniale”, ha sostenuto che l’Autorità portuale avrebbe dovuto limitarsi a calcolare il canone solo sull’area demaniale e non anche sul fabbricato, come invece è avvenuto.
Anche se non si tratta di una sentenza definitiva, la decisione presa dai magistrati toscani costituisce comunque un’importante novità, poiché finora chi aveva contestato il pagamento dei canoni demaniali fissati dalla Port Authority carrarese era stato condannato alla decadenza dalla concessione. Questo, di recente, è accaduto alla titolare del Ristorante La Tuga, che lo scorso 27 marzo si è vista respingere dal Consiglio di Stato il ricorso proposto contro il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Agenzia del demanio e l’Autorità portuale carrarese per richiedere l’annullamento del decreto con cui quest’ultimo ente, il 13 ottobre 2014, aveva dichiarato la decadenza della concessione demaniale e ingiunto lo sgombero al ristorante, motivandoli con l’inadempimento dell’obbligo di pagamento del canone demaniale nel 2013, per la residua somma di 14.537 euro e nel 2014, per la cifra di 44.455,62 euro (totale 58.992,62 euro). In precedenza anche il Tar, con una sentenza del 12 novembre 2015, aveva stabilito che l’ammontare del mancato pagamento fosse tale da comportare la decadenza del Ristorante La Tuga, che aveva dovuto chiudere l’attività. Il Consiglio di Stato non aveva fatto altro che confermare tale decisione, respingendo il ricorso presentato dalla titolare e condannandola a pagare 2mila euro per le spese di giudizio. Adesso, però, i giudici amministrativi della Toscana, nell’iniziare l’esame del ricorso presentato dal negozio di nautica, sembrerebbero orientati diversamente e ciò potrebbe costituire un precedente importante in questo tipo di contenziosi.
fonte: Il Tirreno
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