Il X Municipio di Roma ha avviato un confronto con le principali associazioni balneari per mettere in campo iniziative comuni rivolte alle persone affette da celiachia.
La celiachia è una grave intolleranza alimentare al glutine, una proteina contenuta nella maggior parte delle farine, che impedisce di digerire pane, pizza, pasta e tanti altri alimenti tipici della dieta mediterranea. Per uno stabilimento balneare, essere attrezzato con alimenti senza glutine significa dunque offrire un servizio utile a 1 italiano su 100 (tanti sono i celiaci, secondo le stime dell’Associazione Italiana Celiachia), guadagnandosi anche un’opportunità di maggiore business.
Un concetto che sembra molto chiaro alle associazioni balneari di Roma, che insieme all’Associazione Italiana Celiachia hanno attivato il progetto “Mare senza glutine“. «Il nostro obiettivo – spiega l’assessore al litorale Antonio Caliendo – è sensibilizzare al problema quanti più operatori possibile, coinvolgendo in particolare coloro che si occupano di ristorazione a tutti i livelli. I sindacati Sib, Fiba e Assobalneari hanno subito risposto all’appello, aderendo con entusiasmo al progetto. Durante tutto l’anno verranno promosse iniziative dedicate ai celiaci e ai loro familiari. L’Aic si occuperà di affiancare le attività che decideranno di entrare nel network, fornendo la formazione e la consulenza necessarie. Tutti devono avere la possibilità di godere del mare di Ostia e di tutto ciò che può offrire, senza limitazioni di alcun genere».
«Già dalla prossima estate – annuncia Rossella Pizzuti, presidente del Sib Roma – in tutti i bar e i punti ristoro dei nostri associati sarà presente un corner con prodotti senza glutine confezionati. Gradualmente adegueremo sempre di più le strutture e i servizi, attraverso la rivisitazione degli spazi e la formazione del personale. Questo è soltanto l’inizio di un percorso teso al miglioramento della nostra offerta, per rispondere al meglio alle esigenze di tutti i clienti».
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