Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha incontrato ieri i presidenti delle associazioni balneari Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Confartigianato imprese demaniali per discutere sulla proposta di riordino delle concessioni demaniali marittime approvata la settimana scorsa all’unanimità dal consiglio dei ministri, che vorrebbe aprire alla riassegnazione delle spiagge a partire dal 1° gennaio 2024 tramite gare pubbliche.
Così l’ex premier Conte commenta l’esito del colloquio: «C’è stato un ampio confronto, credo che questo sia il momento del dialogo per poter affrontare questo problema molto complesso con competenza ed equilibrio. Il Movimento 5 Stelle su questo si è già cimentato, sta offrendo delle soluzioni concrete e continuerà a farlo. Vogliamo tutelare l’interesse pubblico, perché si tratta di nostri asset anche turistici. Si tratta di tutelare una filiera ricettiva e ricreativa importante per il nostro paese, ma anche di valorizzare beni ambientali, tutelare l’interesse dei consumatori e ovviamente anche i giusti investimenti che sono stati fatti, così come il principio della libera concorrenza e tutti i lavoratori che operano in questo settore».
Aggiunge il senatore pentastellato Marco Croatti, anch’esso presente all’incontro: «Anche oggi (ieri, NdR) con i rappresentanti di categoria dei balneari il Movimento 5 Stelle ha avuto una interlocuzione sana, cruciale in questa fase in cui il tempo stringe e ci sono da prendere decisioni rapide. Come ha ribadito il presidente Conte, il comparto è sicuramente una filiera produttiva che va sostenuta e valorizzata al meglio. Lavoreremo pertanto in parlamento per accompagnare imprese e lavoratori verso i nuovi meccanismi di gara che partiranno da gennaio 2024. L’obiettivo è chiaro: dare a tutti precise garanzie. Il diritto dei nuovi cittadini di subentrare nel settore non significa che vadano scaraventati per strada altri senza una ratio. Siamo al lavoro proprio su questi aspetti: la tutela delle piccole e medie imprese a carattere familiare, i canoni congrui da fissare attraverso parametri economici differenti da regione a regione e anche tra aree diverse dello stesso Comune, gli indennizzi a carico del subentrante da stabilire anche qui con percorsi chiari, che tengano conto del reale valore economico dell’azienda in tutte le sue componenti. Di fronte a tutto questo siamo convinti che si possa raggiungere un risultato ragguardevole, che possa migliorare l’offerta per i cittadini e allo stesso tempo consenta di dare maggior valore a un patrimonio statale dal valore inestimabile. Non vogliamo poi dimenticare i lavoratori: la clausola sociale per loro è un altro perno del nuovo impianto normativo. Al contrario della Lega e di Fratelli d’Italia non stiamo vendendo a queste pmi sogni, bensì solide realtà. Ci attende un lavoro importante e da concludere in breve tempo nel decreto concorrenza in discussione al Senato nella commissione di cui sono membro. Dai rappresentanti del settore, che troppo spesso si sono visti vendere fumo dalle altre forze politiche, sono arrivati spunti indubbiamente molto centrati e sensati. Come Movimento 5 Stelle siamo pronti a fare la nostra parte».
Da parte loro, le associazioni Sib, Fiba e Confartigianato in una nota congiunta giudicano «utile» il confronto avuto con la delegazione del Movimento 5 Stelle: «Abbiamo rappresentato che il processo di riforma della disciplina delle concessioni demaniali marittime presuppone un’attenta mappatura della risorsa e delle concessioni e, soprattutto, non pregiudichi le imprese attualmente operanti costituite, nella più gran parte, da aziende a conduzione familiare», affermano Antonio Capacchione (presidente Sib-Confcommercio), Maurizio Rustignoli (presidente Fiba-Confesercenti) e Mauro Vanni (presidente Confartigianato imprese demaniali). «Abbiamo registrato interesse all’ascolto e la disponibilità a trovare un corretto punto di equilibrio fra i molteplici interessi in gioco, attraverso un giusto bilanciamento fra la promozione della concorrenza e la tutela dei legittimi interessi e diritti degli attuali concessionari, primo fra tutti la tutela del legittimo affidamento e la salvaguardia del valore aziendale. Abbiamo convenuto che la materia è complessa e delicata e merita un approccio non propagandistico ma serio e responsabile: non superficialità, ma competenza ed equilibrio».
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