«La proroga delle concessioni balneari vuole essere solo il primo passo per poter arrivare a una soluzione definitiva, e il merito di questo risultato sarebbe di tutti e non di una sola sigla». Lo afferma il senatore Marco Lisei (Fratelli d’Italia), tra i principali firmatari degli emendamenti al decreto milleproroghe presentati dal partito di Giorgia Meloni per prorogare da uno a tre anni la validità delle concessioni balneari, rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2023 prevista dalla legge sulla concorrenza. Abbiamo intervistato il senatore Lisei per conoscere, direttamente dalle parole di uno degli autori, quali sono le ragioni di questa proposta.
Senatore Lisei, quali sono i motivi che hanno portato Fratelli d’Italia a presentare alcuni emendamenti per prorogare la validità delle concessioni balneari?
«Da sempre Fratelli d’Italia si batte per tutelare la continuità delle attuali concessioni balneari e delle imprese che vi sorgono sopra, e che storicamente hanno sempre garantito un’elevata qualità dell’offerta turistica, della manutenzione e della tutela delle coste italiane. I nostri emendamenti sono coerenti con il pensiero che abbiamo sempre espresso e con gli atti che abbiamo depositato finora. Era una proposta dovuta, che serve a ottenere il tempo necessario per arrivare a una soluzione definitiva».
In seguito alle promesse fatte dai banchi dell’opposizione durante la precedente legislatura, gli imprenditori balneari hanno grandi aspettative nei confronti del vostro partito. Se la proroga sarà approvata, quali sono i prossimi passi che avete intenzione di compiere?
«Le nostre proposte di modifica al decreto milleproroghe vogliono rappresentare innanzitutto un segnale di attenzione nei confronti del settore balneare; ma è chiaro che, anche se dovessero essere approvate, non potrebbero risolvere i problemi scaturiti dall’applicazione della direttiva Bolkestein. Per arrivare a una soluzione definitiva e organica, occorrerà mettere mano alla materia in altre forme e in altri modi, lavorando su due piani superiori: quello giuridico, per superare la nota sentenza del Consiglio di Stato, e quello dell’interlocuzione con l’Unione europea, che deve comprendere le peculiarità del nostro paese. Non ci sono altre strade: non si possono trattare caratteristiche nazionali differenti con provvedimenti comunitari uniformi. So che il governo se ne sta già facendo carico e sono fiducioso che interverrà rapidamente».
Alcuni sedicenti comitati non riconosciuti stanno millantando di avere i meriti dei vostri emendamenti sulle concessioni balneari. Le proposte di modifica al milleproroghe sono frutto di un lavoro interno a Fratelli d’Italia oppure sono state redatte in seguito all’interlocuzione con comitati e associazioni di categoria?
«Si è trattato di un lavoro esclusivamente interno. Abbiamo sempre avuto interlocuzioni con tutte le associazioni di categoria e per questo conoscevamo già molto bene le esigenze del settore; ma in questo caso devo affermare, in modo molto franco e onesto, che il nostro unico scopo è risolvere un problema che riguarda tutti gli imprenditori balneari, a prescindere dalle sigle sindacali di appartenenza. Abbiamo ricevuto sollecitazioni trasversali da parte di tutte le associazioni del settore, perciò non è corretto dare i meriti all’una o all’altra. In politica come nell’associazionismo, è normale che avvengano legittime competizioni interne per prendersi i meriti di un risultato, ma in questo caso – se riusciremo ad arrivare alla soluzione – la vittoria sarà di tutti e non di una sola sigla. L’importante è salvare tutte le imprese».
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