Oasi si amplia e si rinnova come sindacato libero in rappresentanza degli imprenditori balneari di tutta Italia. La storica associazione presieduta dal romagnolo Giorgio Mussoni, in precedenza affiliata a Confartigianato, si è ricostituita con un nuovo assetto statutario che la rende completamente autonoma dal punto di vista giuridico e fiscale: Oasi Italia è oggi una federazione indipendente, nella quale oltre alle imprese balneari già associate di Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Liguria, sono confluite le aziende di Campania, Puglia, Basilicata e Abruzzo che nei mesi scorsi sono fuoriuscite da Federbalneari Italia. Insieme al presidente Mussoni, fanno parte dei vertici della nuova federazione i vicepresidenti Mauro Della Valle (Puglia) e Filippo Borioni (Marche), i due componenti della giunta federale Antonio Cecoro (Campania) e Marco Pardi (Toscana) e il segretario Diego Casadei.
In una conferenza stampa online indetta ieri per presentare la ristrutturazione di Oasi, il presidente Mussoni ha spiegato le ragioni di questo salto in avanti: «Le grandi confederazioni che associano sindacati di vari settori non sono mai riuscite a portare avanti gli interessi delle singole categorie, anzi talvolta hanno fatto proprio da intralcio. I balneari, in particolare, sono sempre stati marginalizzati e nessuno ha mai risolto i problemi che ci portiamo avanti da dodici anni, e che si aggravano ogni giorno che passa. Perciò abbiamo deciso di essere una federazione sindacale indipendente: ora valuteremo a quale organizzazione aderire, a patto che si dimostri attenta ai nostri problemi e che ci lasci la necessaria autonomia. I problemi dei balneari devono essere risolti dai balneari, e non da funzionari che non conoscono il nostro mestiere né da presidenti nominati per meri equilibri politici. Anche per questo ci siamo dati la forma di una federazione: in questo modo, i rappresentanti delle singole associazioni regionali avranno ampia autonomia per risolvere i problemi locali. E chiunque voglia unirsi è il benvenuto».
Riguardo agli obiettivi di Oasi Italia, Mussoni ha sottolineato che «la nostra associazione lotterà per ottenere il riconoscimento dell’impresa balneare italiana. Il governo deve mettere mano a una seria riforma delle concessioni demaniali marittime che parta dal riconoscimento del valore commerciale. Lo slogan “no alle gare” che sentiamo da anni è infondato: il problema non sono le evidenze pubbliche, che sono da sempre previste in Italia in quanto semplice pubblicazione degli atti; bensì la modalità di riassegnazione delle concessioni, che è materia esclusiva dello Stato italiano. Bisogna decidere al più presto come proteggere gli attuali stabilimenti balneari, in quanto essenziale risorsa per il turismo che non può morire per decreto».
Antonio Cecoro, presidente di Assodemaniali Campania in precedenza associata a Federbalneari Italia, ha illustrato le ragioni della fuoriuscita di massa (oltre a Cecoro, sono confluiti in Oasi anche la Federazione imprese demaniali Puglia di Mauro Della Valle e gli ex di Federbalneari Basilicata e Abruzzo): «I rappresentanti dei balneari dovrebbero conoscere da vicino i problemi del settore, mentre purtroppo nella nostra ex associazione ci siamo trovati a fare i conti con l’elezione di soggetti che non conducono nessuna azienda sulla spiaggia. Questo meccanismo, tipico di molte sigle sindacali del settore, sta delegittimando e devastando la rappresentatività degli imprenditori balneari. Chi ha in mano il futuro delle imprese balneari deve sentirlo addosso; non possiamo rischiare di cadere nel baratro per colpa di interessi politici ed economici diversi».
Per questo, ha aggiunto l’altro fuoriuscito Mauro Della Valle, «ci siamo riconosciuti nell’estrema serietà, competenza e indipendenza dimostrata nel tempo da Mussoni e dalla sua storica associazione, che abbiamo contribuito a ristrutturare in una nuova federazione davvero rappresentativa dei balneari italiani. Il nostro intento non è fare business sulle spalle dei colleghi, bensì cogliere questo importante momento per salvare le nostre imprese: con l’ampia maggioranza che sostiene l’attuale governo, peraltro condotto da un premier molto credibile davanti all’Europa, si può finalmente dare certezza definitiva a tutte le imprese demaniali d’Italia. Ma bisogna farlo bene e in fretta: dopo tanti slogan, quasi tutte le forze politiche ora sono insieme in maggioranza e devono passare ai fatti».
Il progetto della federazione, insomma, è chiaro e lo ha riassunto il vicepresidente Filippo Borioni: «Il nuovo assetto di Oasi dimostra la serietà e la trasparenza con cui abbiamo sempre lavorato per tutelare gli interessi degli attuali imprenditori balneari. Lavoreremo senza menzogne né ipocrisie, e con la massima costanza per cercare l’unità di tutta la categoria».
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