«L’evidenza pubblica è la soluzione vincente». Così il presidente di Federbalneari Renato Papagni commenta la legge del Friuli Venezia Giulia sulle concessioni balneari, la n.195/2017, arrivata in questi giorni al vaglio delle commissioni regionali. «Il Friuli può spingere sull’accelleratore perché è a statuto speciale, e può rappresentare un modello per tante altre regioni». Papagni si riferisce alla possibilità, per i concessionari, di ottenere dei titoli fino a 40 anni dopo avere affrontato le procedure di selezione.
La legge del Friuli Venezia Giulia, che di recente ha incassato l’approvazione di giunta, ha infatti iniziato l’iter nelle commissioni e in consiglio regionale. E con il coinvolgimento delle rappresentanze, continua anche il lavoro di analisi di Federbalneari Friuli Venezia Giulia nell’approfondimento di tutti i punti che la materia richiede. L’associazione ha preso parte ai lavori di Assonautica Udine e dello studio del prof. Stefano Zunarelli di Bologna al fine di presentare un documento completo di osservazioni e spunti al disegno di legge regionale, intitolato “Disposizioni in materia di demanio marittimo regionale demanio stradale regionale, nonché modifiche alle leggi regionali 17/2009, 28/2002 e 22/2006”.
Commenta Giorgio Ardito, presidente Federbalneari Friuli Venezia Giulia: «La Regione Friuli Venezia Giulia, che è stata innovativa nel 2006 con la legge regionale 22/2006 ispirata più ai principi dell’Unione europea che alle leggi vigenti nello Stato italiano, ha la grande opportunità con questa nuova norma di dare un fortissimo impulso agli investimenti sul “waterfront”, destinati a trascinare rinnovi, ampliamenti e ammodernamenti delle strutture ricettive, dei pubblici esercizi, degli esercizi commerciali e di tutte le altre attività economiche che ruotano attorno alle destinazioni turistiche balneari; ricordiamo a questo proposito che le località di Grado e di Lignano Sabbiadoro rappresentano il 7% circa del Pil regionale. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia può spingere sull’acceleratore più di altre Regioni, sia perché a statuto speciale, sia perché forte della compartecipazione alle imposte statali: il 91% dell’Iva generata in Friuli Venezia Giulia, diventa un’entrata per il bilancio regionale».
Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare, prosegue Ardito, «è opportuno che vengano indicati nel bando il valore d’azienda e il riconoscimento al concessionario uscente fin dalle prossime procedure di evidenza pubblica, che andranno a riguardare due importanti concessionari demaniali associati a Federbalneari F.V.G., le due società d’area (Lignano Sabbiadoro Gestioni spa e Grado Impianti Turistici spa) con un ruolo guida nelle destinazioni turistiche e balneari di Lignano Sabbiadoro e Grado. Come già avvenuto per il grande concessionario balneare Bibione Spiaggia srl nel 2015 (la società d’area con un ruolo guida nella destinazione turistica e balneare di Bibione) nel vicino comune di San Michele al Tagliamento nel Veneto orientale, il valore della perizia giurata individuato da un professionista abilitato scelto dall’azienda concessionaria, va inserito nel bando. I soggetti partecipanti alla procedura di evidenza pubblica prestano una fidejussione bancaria o assicurativa dell’importo della perizia, che possa essere escussa senza difficoltà dal concessionario uscente, in caso questi non risulti nuovamente aggiudicatario della concessione demaniale».
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