Attualità Toscana

Forte dei Marmi, lungomare ceduto dal demanio. Ora tocca alle spiagge

Conclusa con successo la procedura di sdemanializzazione dei viali, ora l'amministrazione può completare quella degli stabilimenti balneari.

Il Comune di Forte dei Marmi diventa proprietario del suo lungomare e presto potrebbe fare lo stesso anche per le spiagge. La delibera che rende effettiva la sdemanializzazione è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale: l’intero viale litoraneo della nota località versiliese, compresi i marciapiedi e le pinete, è stato ceduto dall’Agenzia del demanio al Comune, chiudendo una lunga procedura burocratica avviata nel 2012 dall’allora sindaco Umberto Buratti.

«Cinque anni fa – ha spiegato lo stesso Buratti al Tirreno – sulla scia della norma che prevedeva l’assegnazione gratuita dei beni dello Stato ai Comuni, andai all’Agenzia del demanio a Roma per provare ad avere il lungomare e le pinete, dal momento che il Comune pagava annualmente un canone ricognitorio per il viale a mare e un canone commerciale per le zone dove ci sono i parcheggi a pagamento. Tuttavia erano ancora beni del demanio marittimo e non sarebbero potuti rientrare nell’assegnazione. Così decidemmo di chiedere prima la loro sdemanializzazione e poi il loro trasferimento al patrimonio disponibile dello Stato, due condizioni regolate da norme e leggi molto diverse tra loro. Lo Stato può dare un diritto di superficie e avere un rapporto diverso con l’utente, che non è possibile quando si tratta di beni demaniali disciplinati, invece, dal Codice della navigazione».

Alla fine del 2017 questo iter è arrivato alla fine, con i viali a mare che sono stati inglobati nel demanio comunale, mentre le pinete sono entrate nel patrimonio indisponibile del Comune. «Per l’amministrazione – prosegue Buratti – ciò significherà una straordinaria semplificazione dell’utilizzo quotidiano di questi beni. Finora, per esempio, anche se si voleva rifare un semplice marciapiede c’era da attivare le necessarie procedure sul demanio marittimo».

E la giunta di Forte dei Marmi potrebbe non fermarsi qui: visto il successo dell’operazione sul lungomare, sarebbe già sul tavolo l’ipotesi di avviare un’analoga procedura per la fascia litoranea, rendendo così anche le concessioni degli stabilimenti balneari in capo al Comune per portarli al di fuori dell’incertezza normativa legata alla famigerata direttiva europea Bolkestein, che impone le evidenze pubbliche delle spiagge senza che il governo italiano abbia ancora normato cosa succederà dopo il 2020, data di scadenza della maggior parte dei titoli. Se invece il Comune diventasse proprietario delle spiagge, potrebbe regolamentarle autonomamente – restando comunque nelle regole europee – e avere la possibilità di garantire delle lunghe concessioni agli attuali balneari senza dover aspettare una discplina nazionale.

Già nel 2015 molti Comuni toscani, tra cui proprio Forte dei Marmi, decisero in sintonia con la Regione di fare una ricognizione della linea demaniale di costa, presentando tutta la documentazione al Ministero dell’ambiente e all’Agenzia del demanio che però non hanno mai dato risposta. Nel frattempo le amministrazioni sono andate avanti, praticando i necessari rilievi cartografici con l’obiettivo di sdemanializzare le aree urbanizzate in cui sono ubicate le strutture balneari. E ora che l’acquisizione del lungomare è andata a buon fine, la sdemanializzazione degli stabilimenti balneari ha maggiori chance di concludersi nel migliore dei modi.

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