È l’unica regione costiera a non avere ancora rilasciato l’estensione delle concessioni balneari fino al 2033, secondo quanto disposto dalla legge nazionale 145/2018. E dopo mesi di incontri e scontri, Federbalneari Basilicata torna a sollecitare l’amministrazione affinché rilasci i titoli protocollati con la nuova scadenza.
La questione è piuttosto assurda: la Regione Basilicata infatti ha approvato una delibera esattamente un anno fa, la numero 155 del 25 febbraio 2019, ma da allora i funzionari regionali (che qui hanno la responsabilità diretta nella gestione delle concessioni demaniali marittime, al contrario delle altre regioni dove la questione è in mano ai Comuni) non si sono decisi ad applicare la legge.
«Diciamo basta all’ostruzionismo e all’inerzia della Regione Basilicata», denuncia Pasquale Faraco, presidente di Federbalneari Basilicata. «Le leggi e le delibere di recepimento alla normativa nazionale vanno rispettate e applicate, altrimenti siamo in anarchia. Chiediamo alla Regione Basilicata l’immediato rilascio dell’estensione delle concessioni demaniali marittime, con l’attuale delibera regionale n. 155 del 25 febbraio 2019 (esecutiva e inoppugnabile), che ha recepito la legge nazionale n. 145/2018 per l’estensione delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033».
Ma le richieste di Federbalneari Basilicata non finiscono qui: «Chiediamo per iscritto le motivazioni contrarie del funzionario e del dirigente dell’ufficio demanio marittimo regionale di Matera che hanno sulla legge nazionale 145/2018 e sulla delibera regionale 155/2019», aggiunge Faraco. «E chiediamo anche perché, dopo la manifestazione della volontà da parte del concessionario ad accedere all’estensione della durata della concessione di 15 anni a far data dal 31 dicembre 2018, questo ufficio demanio marittimo regionale, decorsi oltre 60 giorni dalla richiesta e dopo varie lettere di sollecito, non risponde, interrompendo una funzione di pubblico ufficio».
«Il paradosso di chi oggi amministra la Regione Basilicata è che, piuttosto che far rispettare una legge nazionale valida e in vigore, si preferisce mandare al rischio di fallimento centinaia di piccole e medie imprese balneari, che rappresentano una tipicità unica e una ricchezza socio-economica per il territorio», conclude Faraco. «Questa inerzia gioca solo a vantaggio delle Regioni e dei Comuni che hanno già provveduto al rilascio dell’estensione delle concessioni demaniali marittime, a danno di noi piccole e medie imprese balneari della Basilicata, a cui è stato già precluso un anno di estensione e di progettazione di investimenti».
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