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Erosione, è disastro ambientale: Assobalneari Campania denuncia la Regione

Scomparsi 5 km di spiaggia, venti stabilimenti a rischio chiusura. Cecoro: ''Inutilizzati i fondi ministeriali per il completamento delle barriere soffolte''.

Un disastro ambientale di enormi proporzioni, con danni ingentissimi agli stabilimenti balneari fra Ischitella e Lago Patria e la prevedibile compromissione della stagione balneare: è l’amara constatazione che hanno fatto i titolari e i lavoratori delle spiagge non appena il tempo ha consentito loro di avvicinarsi alle strutture. La spiaggia è scomparsa del tutto per circa 5 chilometri e le strutture sono state devastate delle onde cariche di detriti. Un «disastro evitabile», secondo Assobalneari Campania: «Lo testimonia in modo eloquente il fatto che lungo l’unico chilometro di spiaggia che è stato protetto con barriere a pelo d’acqua non si riscontrano danni, mentre sui rimanenti tre chilometri lasciati senza protezione si è verificato il prevedibile disastro ambientale», tuona l’associazione, che ha dato mandato all’avvocato Luigi Roma di perseguire in sede penale e civile il sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo e il presidente della Regione Vincenzo De Luca per il mancato completamento delle opere di difesa della costa che configura il reato di omissione di atti d’ufficio, nonché per i danni riportati dagli stabilimenti.

Dura la denuncia del presidente Assobalneari Campania, l’architetto Antonio Cècoro: «Da quattro anni giacciono inutilizzati presso la Regione Campania i fondi ministeriali destinati al completamento delle difese costiere, soltanto 400-500 metri di scogliera soffolta che avrebbe salvato l’attività di tante imprese e il lavoro di centinaia di addetti. Siamo indignati perché tutte le nostre sollecitazioni e le perizie inviate a Comune e Regione sono state ignorate, e le scogliere di difesa sono state addirittura oggetti di promesse elettorali, neanche quelle mantenute!».

Alla Regione Campania viene contestato anche di non aver imposto alla società “Pinetamare”, che sta realizzando un porto turistico a Castel Volturno, il rispetto delle prescrizioni che la stessa Regione ha inserito nella Valutazione di impatto ambientale (VIA) con decreto dell’ottobre 2010 firmato dal dirigente Luigi Rauci. Prescrizioni che prevedono per “Pinetamare” l’obbligo di assicurare il ripascimento annuale delle spiagge fino a Foce Lago Patria, intervento che doveva essere “condotto preliminarmente o almeno contemporaneamente all’esecuzione delle opere portuali” ma di cui non c’è traccia, così come delle opere già finanziate spettanti a Comune e Regione. A questi enti pubblici l’Assobalneari Campania ha già da tempo inviato una documentata perizia nella quale si dimostra che la superficie di litorale scomparsa a sud delle opere portuali ammontava pochi anni fa a quasi duecentomila metri quadri di arenile; attualmente i danni, a suo tempo constatati anche dalla Capitaneria di Porto, sono più che triplicati e c’è il concreto rischio di chiusura per una ventina di stabilimenti balneari.

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Federbalneari Italia è un'associazione di categoria che riunisce le imprese del turismo balneare italiano.
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