«Abbiamo inviato ai senatori appartenenti a tutti gli schieramenti politici le proposte emendative da presentare in sede di conversione del “decreto agosto” (D.L. 14 agosto 2020 nr. 104), attualmente all’esame della V commissione del Senato». Lo rende noto Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio.
«Purtroppo nei molteplici interventi normativi sin qui adottati dal governo non vi è stato alcun provvedimento in favore dei balneari relativamente al canone o ad altri oneri fiscali», sottolinea Capacchione. «È bene sottolineare che nei complessivi 100 miliardi di aiuti economici stanziati dal governo e dal parlamento in favore delle attività economiche per l’emergenza causata dal Covid-19, non un euro è stato destinato ai balneari».
«Anche l’ultimo decreto legge – rimarca il presidente del Sib – non contiene alcun intervento per l’eliminazione, la riduzione o il rinvio del pagamento dei canoni demaniali, né modifica il trattamento fiscale ingiusto e penalizzante per le 30.000 imprese balneari (dall’aliquota Iva al 22% invece che al 10% come per tutte le altre aziende turistiche, al pagamento della Tari per l’intero anno e non per il periodo di effettivo esercizio dell’attività, eccetera). Persino nell’avvenuta abrogazione dei valori Omi (art. 100 del decreto legge n. 104/2020) si manifesta un trattamento sfavorevole verso la balneazione attrezzata italiana, con l’ingiusta disparità fra i pertinenziali balneari (per i quali l’eliminazione dei valori Omi si attua solo dal prossimo anno) e quelli della nautica (per i quali l’abrogazione è, invece, retroattiva dal 2007)».
Le prime tre proposte emendative presentate dal Sib-Confcommercio riguardano i canoni; la quarta concerne l’estensione anche alle aziende balneari del credito di imposta del 65% previsto per gli investimenti in quelle ricettive, termali e agrituristiche; infine le ultime cinque risolvono alcune complicazioni burocratiche già inutilmente proposte nel precedente decreto legge “semplificazioni”.
Conclude Capacchione: «Ci auguriamo che le nostre proposte siano accolte e che il parlamento corregga quindi il decreto agosto assicurando alle aziende balneari lo stesso trattamento assicurato a tutte le altre aziende turistiche italiane. Ci adopereremo affinché ciò avvenga».
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