di Luca Marini
Domani pomeriggio a Roma, in via della Stamperia 8, si terranno rispettivamente alle 15 e alle 15.30 nella stessa sala riunioni la Conferenza unificata e la Conferenza Stato-Regioni, a cui parteciperanno, oltre ai presidenti e agli assessori al turismo delle Regioni, anche l’Anci e l’Upi, che si sono schierate palesemente contro le evidenze pubbliche e la distruzione del turismo balneare italiano e di tutto l’indotto.
Dopo la manifestazione dei balneari di ieri a Bologna, gli emendamenti in votazione al Senato proprio in questi giorni, il criticatissimo decreto Gnudi e le notizie della proroga spagnola, è opportuno e necessario che negli incontri di domani venga trattato seriamente e una volta per tutte anche l’argomento concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo.
Sicuramente domani saranno presenti sia Vasco Errani (presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia-Romagna) che Maurizio Melucci (assessore al turismo dell’Emilia-Romagna), che ieri ha riportato la posizione della sua Regione, che è sembrata essere più favorevole a un atteggiamento di attesa e da spettatrice, piuttosto che chiaro e incisivo verso la soluzione immediata della delicatissima questione balneare.
Anche domani le Regioni devono schierarsi, invece, verso un atteggiamento chiaro e sicuro: il settore non può più aspettare, ma è necessario ridare certezza al settore turistico balneare italiano entro la fine dell’anno per poter far riprendere gli investimenti e di conseguenza l’intero indotto, che da quattro anni è in fase di stallo con le aziende fornitrici quasi al collasso (cali di fatturato che nel 2012 hanno superato il 50%) e che non supererebbero sicuramente indenni il 2013 se non si interviene prima.
Luca Marini (presidente Associazione fornitori italiani balneari)
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