La battaglia decennale degli imprenditori balneari di Castel Volturno sui canoni demaniali ha avuto finalmente un esito positivo: il Ministero dell’economia e delle finanze ha diramato una nota che fa chiarezza tra balneari e Agenzia del demanio sulla corretta applicazione dei valori Omi e sulla riduzione dei canoni in caso di erosione. La nota è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa tenutasi venerdì nel Palazzo comunale di Castel Volturno, indetta dal sindaco Dimitri Russo con i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori balneari Sib Confcommercio e Assobalneari.
Estrema soddisfazione è stata espressa dai vertici nazionali e regionali del Sindacato italiano balneari – Confcommercio per l’accettazione, da parte del governo, delle istanze rappresentate dagli imprenditori balneari in merito alla richiesta avanzata dall’Agenzia del demanio di applicare lungo il litorale di Castel Volturno i cosiddetti canoni Omi, che avrebbero causato la chiusura certa di numerose aziende del territorio che non avrebbero retto a un aumento pari anche al 400% (vedi notizia, NdR).
In seguito a un incontro tenutosi venerdì a Roma con il vicepresidente della Fipe nazionale Salvatore Trinchillo, il presidente campano Marcello Giocondo e quello provinciale Vincenzo Santo, cui hanno preso parte anche il sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo e i consiglieri regionali Stefano Graziano e Maria Antonietta Ciaramella, il sottosegretario dell’economia con delega al demanio Paola De Micheli ha risposto in maniera positiva alla richiesta degli stessi, garantendo intanto una riduzione del 50% dei canoni concessori in relazione al forte degrado e inquinamento del litorale, che incide sul turismo e sullo sfruttamento del litorale stesso, così come da previsioni di legge (che consentono la riduzione del canone in presenza di distruzione totale o parziale dello stabilimento a seguito di calamità naturali che ne limitano lo sfruttamento), nonché la possibilità che il Comune annulli le richieste di pagamento emesse e riconteggi gli importi dovuti annullando i relativi procedimenti di revoca, in quanto non conformi alla legge.
«La nota del Ministero dell’economia e delle finanze – ha spiegato il presidente provinciale del Sib Vincenzo Santo nel corso della conferenza stampa – denota una vicinanza alle problematiche del territorio e della categoria balneare. Un ringraziamento va quindi all’onorevole De Micheli e ai consiglieri regionali Graziano e Ciaramella, laddove importante è fondamentale è stato l’impegno del sindaco Dimitri Russo che fin dal primo momento si è schierato a favore dei balneari».
Quella del mare, del resto, «rappresenta una delle poche risorse, se non l’unica, che il territorio ha», ha fatto eco il presidente regionale del Sib Marcello Giocondo, secondo cui si è ormai «completamente chiarita la riduzione del 50% del canone in presenza di eventi dannosi tra cui l’inquinamento, e sulla corretta applicazione dei valori Omi che vanno applicati solo in presenza di effettiva acquisizione del bene da parte dello Stato». Un risultato raggiunto, peraltro, in tempi da record, visto che la querelle era stata sollevata poco più di un mese fa: «A riprova – ha sottolineato il vicepresidente nazionale della Fipe Salvatore Trinchillo – che quando i rappresentanti degli imprenditori e quelli delle istituzioni lavorano insieme per il solo bene della collettività, i risultati non tardano ad arrivare».
Un’altra annotazione importante per la categoria è la riduzione dei canoni demaniali in caso di inquinamento pregresso. Di seguito la nota illustrata.
Gentile Sindaco,
a seguito dell’incontro con il Sottosegretario De Micheli è stato richiesto al Demanio centrale un approfondimento sui problemi da lei segnalati nella documentazione condivisa. Facendo seguito, quindi, a tale richiesta, l’Agenzia del Demanio ci ha rappresentato quanto segue.
Con particolare riferimento alla questione del pagamento dei canoni e all’esatta quantificazione degli stessi da parte del Comune, quest’ultimo ha richiesto canoni demaniali non conformi alla legge. Risulta, infatti, che in alcuni casi non sono stati applicati i valori OMI sebbene in presenza di opere inamovibili, come previsto dalla legge n. 296/2006. In altri casi, invece, gli stessi valori OMI sono stati applicati in assenza di manufatti inamovibili. E ciò, com’è noto, ha ingenerato il contenzioso che ha portato circa 22 concessionari a ricorrere al TAR. Confermando che l’incontro dello scorso 13 aprile è stato proficuo e all’insegna del spirito collaborativo, il Demanio confida nel fatto – che alla luce dei chiarimenti intercorsi sui criteri e le misure dei canoni da applicare – il Comune potrà annullare le richieste di pagamento emesse fino a questo momento e riconteggiare gli importi dovuti annullando i relativi procedimenti di revoca, ribadendo pertanto che la strada da percorrere è questa.
Per quanto attiene alla riduzione del 50% dei canoni concessori, in relazione al forte degrado e inquinamento del litorale, che incide sul turismo e sullo sfruttamento del litorale stesso. La richiesta si inquadra nelle previsioni di legge che consentono la riduzione del canone in presenza di distruzione totale o parziale dello stabilimento a seguito di calamità naturali che limitano lo sfruttamento del bene.
La questione è stata di recente esaminata per un caso analogo dal competente MIT. Egualmente in tale caso la richiesta di abbattimento era motivata dall’inquinamento delle acque e dal conseguente degrado ambientale.
Ebbene il suddetto Dicastero, ripercorrendo il quadro normativo di riferimento (Art 45 del codice della navigazione; decreto interministeriale 19 luglio 1989; all’articolo 1, comma 251 ,della legge 296/2006) ha chiarito che, nel caso di specie, si è in presenza di fenomeni di inquinamento e degrado che non incidono sulla utilizzazione del bene, ma si sostanziano in una limitazione del suo sfruttamento, in quanto si riduce l’afflusso turistico. Il MIT, nel ritenere la fattispecie rientrante nelle disposizioni di legge, ha individuato anche la procedura da seguire che si articola come segue:
- I concessionari, singolarmente o collettivamente, presentano istanza di riduzione del canone concessorio al Comune;
- La domanda dovrà essere circostanziata e recare ogni utile documento finalizzato a consentire all’amministrazione la valutazione dell’esistenza dei requisiti che giustifichi il riconoscimento del beneficio richiesto, nonché misura durata e decorrenza delle riduzione;
- Il Comune, ricevuta l’istanza, procederà ad avviare l’istruttoria acquisendo i pareri delle Amministrazioni competenti ad esprimere una propria valutazione sulla specifica vicenda;
- Ad esito della predetta istruttoria, il Comune esprimerà le proprie valutazioni e parere, trasmettendo il tutto alla Direzione Regionale dell’Agenzia del demanio territorialmente competente, affinchè quest’ultima proceda alla verifica della congruità della documentazione trasmessa e a quantificare la misura della riduzione, durata e decorrenza del beneficio da concedere a ciascun concessionario richiedente;
- La medesima Agenzia ritrasmette le risultanze delle proprie valutazioni all’Amministrazione Comunale;
- Il Comune trasmette al MIT gli esiti dell’istruttoria innanzi illustrata, previa acquisizione dell’accettazione di tali esiti da parte dei concessionari istanti;
- Il MIT provvede alla predisposizione del decreto interdirettoriale per il necessario concerto del Direttore dell’Agenzia del demanio. Tale decreto, acquisito il visto della Corte dei Conti sarà trasmesso al Comune e comunicato alla Capitaneria di Porto, alla Regione, all’Agenzia del demanio e ai concessionari interessati.
Alla luce del fatto che il Demanio stesso ripercorre l’iter tracciato dal MIT nella soprarichiamata nota, può considerarsi riconosciuta da parte del Demanio questa stessa procedura e pertanto potrà essere seguita e applicata anche dal Comune di Castel Volturno, analogamente a quanto ha fatto ed è stato riconosciuto al Comune di Pescara.
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