Opinioni

Bolkestein, investire per difendersi

Qualche suggerimento ai balneari per affrontare questo complicato momento

Il nuovo governo Conte bis ha le idee chiare sulle concessioni balneari: i due partiti di maggioranza, Movimento 5 stelle e Partito democratico, hanno sempre sostenuto l’applicazione della direttiva europea Bolkestein – e dunque delle evidenze pubbliche – agli stabilimenti balneari italiani.

Davanti a questo scenario, cosa dovrebbe fare un imprenditore del settore? Nel nostro video proviamo a dare qualche suggerimento. Ma prima di mostrarvelo, facciamo una precisazione: con questo video non intendiamo accettare o far accettare le evidenze pubbliche, né intendiamo dire che questa è la strada migliore. Semplicemente, davanti a uno scenario chiarissimo, vogliamo analizzare la situazione e lanciare un seme di riflessione ai nostri lettori. A nostro parere gli operatori del settore, per non perdere la propria azienda, dovrebbero prepararsi a ogni eventualità, e per questo è bene riflettere sul da farsi anche davanti al peggio.

Con la stagione ormai agli sgoccioli, secondo noi gli imprenditori balneari devono concentrarsi su due obiettivi, che spieghiamo nel video:

  1. Farsi protocollare la propria concessione fino al 31 dicembre 2033, secondo quanto disposto dall’ultima legge di bilancio, in modo da mettersi in tasca con certezza questo minimo orizzonte temporale.
  2. Pianificare subito degli investimenti per riqualificare il proprio stabilimento: non solo rinnovare le attrezzature, ma anche adottare strumenti per la sostenibilità ambientale e l’accessibilità, certificare la qualità della propria azienda, migliorare la tecnologia e la formazione professionale. In un solo concetto, aumentare la qualità della propria spiaggia.

Non appena si avranno le idee chiare sui nuovi interlocutori di governo (in questo articolo abbiamo già fatto qualche ipotesi), sarà fondamentale che gli imprenditori balneari e le loro associazioni di categoria portino avanti le proprie istanze (esclusione dalla Bolkestein, abrogazione dell’articolo 49 del Codice della navigazione, riconoscimento del valore commerciale, eccetera) al fine di ottenere il massimo possibile. Tuttavia – lo abbiamo visto con gli ultimi sei governi – i tempi per affrontare una riforma delle concessioni balneari sono molto lunghi e in questo lasso di tempo è meglio non restare con le mani in mano. Anzi, al contrario, è bene che gli imprenditori si preparino a ogni eventualità, soprattutto davanti a un governo che la pensa così chiaramente.

Per questo è importante investire subito e dimostrare di avere lavorato bene. In questo modo, non si daranno giustificazioni a chi vorrà eventualmente togliere gli stabilimenti balneari agli attuali titolari per assegnarli a qualcun altro. Qualche imprenditore del settore lo ha già capito e lo sta facendo, ad altri invece questa idea non piace, ma al momento non si vedono alternative all’orizzonte e questa resta l’unica strategia possibile. E occorre adottarla subito, a partire dalla fiera Sun di Rimini in programma dal 9 all’11 ottobre, che dà un’occasione unica per visitare gli stand di tutti i più importanti fornitori del settore.

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Alex Giuzio

Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Ha pubblicato "La linea fragile", un saggio sui problemi ecologici delle coste italiane (Edizioni dell'Asino, 2022), e ha curato il volume "Critica del turismo" (Grifo Edizioni 2023).
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