Opinioni

Balneari, si torna a investire per meritarsi la fiducia dei 15 anni

L'estensione decisa dal governo è anche un segno di garanzia. E serve a ridare ossigeno all'intero settore.

L’estensione delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2033, disposta dall’ultima legge di bilancio, non va presa come un “regalo” ai titolari di stabilimenti balneari, bensì come un segno di fiducia. Il governo, con questa norma, non solo ha impedito l’ingiusto esproprio di migliaia di imprese private che altri disegni volevano mandare all’evidenza pubblica indiscriminata, ma ha anche voluto ribadire che gli attuali gestori delle spiagge italiane finora hanno lavorato bene, rendendo il turismo balneare un’eccellenza del mondo, e per questo meritano di continuare la loro attività. Ora sta agli imprenditori del settore, forti di questo nuovo orizzonte temporale, dimostrare di essersi guadagnati la fiducia del governo. E per farlo, sono chiamati a tornare a investire al più presto.

Sia le Regioni che le associazioni di categoria si sono subito attivate affinché le amministrazioni comunali applichino al più presto l’estensione di 15 anni, per cui è ormai questione di poche settimane e – salvo imprevisti – i titolari di stabilimenti balneari potranno avere il titolo in tasca con la nuova scadenza. La fiera Balnearia, in programma dal 24 al 27 febbraio a Carrara, è dunque il momento migliore per tornare a visitare con interesse il padiglione espositivo e non solo le varie assemblee. Il rinnovo delle attrezzature tradizionali, l’acquisto di prodotti innovativi e tecnologici, l’adozione di servizi informatici per migliorare la gestione e la comunicazione del proprio stabilimento sono solo alcuni degli orizzonti a cui ora ci si può affacciare con più determinazione e tranquillità.

Si tratta di un gesto necessario anche per ridare ossigeno alle aziende fornitrici, che sono state le vittime più colpite dalla vicenda Bolkestein: se è vero che gli imprenditori balneari, a causa dell’incertezza sul futuro, non hanno potuto per dieci anni lavorare con serenità, fino a oggi hanno comunque continuato ad aprire le loro aziende e ad accogliere i turisti da tutto il mondo, senza che i loro fatturati siano mai calati. Invece i produttori di ombrelloni, lettini, cabine e ogni altro tipo di prodotto o servizio rivolto agli stabilimenti balneari hanno subìto un totale blocco degli investimenti che ha creato enormi difficoltà alle loro imprese.

La ripartenza degli acquisti è dunque un atto necessario per i fornitori, che fino a oggi sono stati al fianco degli imprenditori balneari tenendo duro e supportandoli nella loro battaglia. Ma come detto, è anche un’azione per rilanciare il settore e dimostrare all’opinione pubblica che il governo ha fatto bene a impegnarsi, assicurando per i prossimi quindici anni la gestione delle spiagge a chi finora le ha sapute condurre al meglio. Nel frattempo, forti di questo nuovo orizzonte temporale, sarà possibile continuare a sollecitare una riforma organica del settore che dia agli imprenditori le certezze definitive di cui hanno bisogno.

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